Perché il comandante della Humanity 1 ha deciso di non lasciare il porto di Catania

Se lo facesse violerebbe «una serie infinita di leggi e convenzioni internazionali», ha detto in un'intervista a Repubblica

Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1 (ANSA)
Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1 (ANSA)

Domenica mattina la nave Humanity 1 della ong SOS Humanity ha potuto far sbarcare nel porto di Catania parte dei migranti che aveva soccorso nel Mediterraneo nei giorni precedenti. Non tutti però: a bordo sono rimasti 35 maschi adulti, per via di un decreto interministeriale firmato venerdì sera che aveva permesso di far scendere in porto solo le donne, i bambini e le persone in condizioni di salute precaria. Il decreto prevedeva inoltre che, finite le operazioni di soccorso essenziali, la nave avrebbe dovuto lasciare il porto di Catania con a bordo i migranti a cui non era stato permesso lo sbarco.

Ma il capitano della nave, il tedesco Joachim Ebeling, si è rifiutato di partire e ora la nave è ferma in porto. In un’intervista a Repubblica, Ebeling ha spiegato così la sua decisione:

«Se adesso andassi via violerei una serie infinita di leggi e convenzioni internazionali e qui al porto di Catania non sto facendo nulla di illegale»

La ong SOS Humanity ha fatto già ricorso al TAR del Lazio contro il decreto del governo, e si prevede una lunga contesa legale per sbloccare la situazione.

Secondo la ong, la decisione di non far sbarcare tutti i migranti è una evidente violazione delle leggi internazionali, e in particolare della cosiddetta convenzione di Amburgo del 1979, che prevedono che gli sbarchi debbano avvenire nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica a dove è avvenuto il soccorso sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Lo ha ribadito anche il comandante Ebeling, secondo cui «è stata fatta una selezione disumana e illegittima dei sopravvissuti che si basa su un decreto illegale».

Nel frattempo un’altra nave con centinaia di migranti a bordo ha attraccato nel porto di Catania, la Geo Barents della ong Medici Senza Frontiere. Anche in questo caso le autorità hanno permesso lo sbarco solo di una parte dei migranti, ed è molto probabile che nelle prossime ore anche il comandante di questa nave segua l’esempio di Ebeling e si rifiuti di lasciare il porto.

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