In California ci sarà il “compostaggio umano”

È una pratica che permette di trasformare i corpi delle persone morte in terriccio da usare come fertilizzante

(AP Photo/ Thomas Peipert)
(AP Photo/ Thomas Peipert)
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Di recente la California ha legalizzato la “riduzione naturale organica”, un procedimento di decomposizione che permette di trasformare i corpi delle persone morte in compost, ovvero terriccio da usare come fertilizzante per il terreno. Negli ultimi tre anni il cosiddetto “compostaggio umano” o compostaggio dei cadaveri era già stato autorizzato in Oregon, Colorado, Washington e Vermont e in Europa è legale solo in Svezia: chi lo pratica ritiene che sia un’alternativa più sostenibile rispetto alla classica sepoltura e alla cremazione tradizionale, e gli stati che finora l’hanno autorizzata lo considerano utile per limitare l’emissione nell’atmosfera di gas serra, i principali responsabili del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.

Il processo della riduzione naturale organica, o terramazione, consiste nel posizionare il corpo della persona defunta in un contenitore di acciaio lungo circa due metri e mezzo, dove poi viene ricoperto con paglia, trucioli di legno, fiori o altri materiali organici. All’interno del contenitore, successivamente sigillato e riscaldato, microbi e batteri agevolano la decomposizione naturale del corpo, trasformandolo in terriccio nel giro di trenta giorni.

Trascorso questo tempo, gli addetti delle imprese di pompe funebri che offrono il servizio prelevano il composto ottenuto e lo lasciano essiccare da due a sei settimane. Le ossa, che rimangono integre, vengono polverizzate, mentre eventuali protesi o dispositivi medici sono rimossi, ha spiegato al San Francisco Chronicle Micah Truman, fondatore e amministratore delegato di Return Home, un’impresa di pompe funebri specializzata in terramazione nello stato di Washington. Dopodiché i membri della famiglia della persona defunta possono usare il terriccio come qualsiasi altro tipo di compost, per esempio per piantare fiori o alberi, oppure possono donarlo affinché venga destinato ad aree naturali protette.

Il disegno di legge della California era stato presentato dalla Democratica Cristina Garcia ed è stato firmato lo scorso 18 settembre dal governatore Gavin Newsom. La nuova legge prevede che gli uffici governativi competenti regolamentino il procedimento entro il 2027, anno in cui comincerà a poter essere praticato.

In un comunicato diffuso dopo l’approvazione del disegno di legge, passato con 65 voti favorevoli e 15 astensioni, Garcia ha detto che la riduzione naturale organica è una forma di sepoltura migliore per l’ambiente rispetto a quelle tradizionali perché riduce l’emissione di gas serra come l’anidride carbonica nell’atmosfera.

Nella cremazione tradizionale il corpo della persona defunta viene bruciato e ridotto a cenere a temperature che vanno dai 750 a più di 980 °C, provocando l’emissione di gas serra e contribuendo così all’inquinamento atmosferico: secondo una stima citata in un articolo del National Geographic, questo processo sarebbe responsabile dell’emissione di circa 260mila tonnellate di anidride carbonica all’anno solo negli Stati Uniti, dove è la pratica scelta da più della metà delle persone (e da due terzi dei californiani).

Le sepolture tradizionali inoltre occupano una grande quantità di suolo e per realizzarle si impiegano cemento e altri materiali non biodegradabili. Nelle parole di Katrina Spade, amministratrice delegata di Recompose, la prima impresa di pompe funebri a essersi occupata di terramazione a Seattle, il compostaggio dei cadaveri invece «restituisce i nutrienti del nostro corpo alla natura» e favorisce la crescita della vegetazione, che poi può catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera.

Secondo Garcia i frequenti incendi boschivi, la grave siccità e le ondate di caldo che hanno colpito la California negli ultimi anni ricordano che il cambiamento climatico «è reale e nocivo», e pertanto «bisogna fare qualsiasi cosa possibile per ridurre emissioni di metano e anidride carbonica».

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Recompose, che è attiva dal 2020, ha fatto sapere di aver già trattato più di 185 corpi con questo procedimento e di avere circa 1.200 clienti che hanno prenotato il servizio, il 10 per cento dei quali provenienti proprio dalla California. Anche Return Home ha ricevuto richieste da famiglie di persone defunte o persone interessate a trasformare i propri resti in terriccio da dodici stati in cui non è permesso farlo, ha detto Truman. Il costo della procedura va dai 5 ai 7mila dollari (5.100-7.150 euro) ed è più o meno in linea con quello di una sepoltura tradizionale o di un funerale con cremazione negli Stati Uniti.

Non tutti comunque apprezzano questo procedimento, soprattutto per il modo in cui il corpo umano verrebbe per così dire utilizzato dopo la morte. La Conferenza cattolica della California, in particolare, si è opposta alla legge, sostenendo che la riduzione naturale organica riduca il corpo umano a «un mero prodotto usa e getta». Anche la Conferenza cattolica dello stato di New York, dove è stato presentato un disegno di legge simile, ha scritto che il compostaggio dei cadaveri non permetterebbe di «proteggere e preservare la dignità e il rispetto di base degli esseri umani».

Nel 2020 California aveva legalizzato anche la tecnica dell’idrolisi alcalina, la cosiddetta “cremazione con l’acqua”, un procedimento che sottopone il corpo a un trattamento fisico e chimico che scioglie gli organi e i tessuti e successivamente polverizza le ossa. In tutti gli stati degli Stati Uniti sono peraltro legali anche le cosiddette “sepolture naturali”, in cui i corpi delle persone morte sono avvolti e sepolti in bare biodegradabili. Per quanto ancora poco diffusi, anche questi processi sono considerati alternativi alle tradizionali forme di sepoltura per il minore impatto ambientale che comportano.

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