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  • Giovedì 6 ottobre 2022

Il figlio del presidente dell’Uganda ha minacciato su Twitter di invadere il Kenya?

Così è sembrato: lui, Muhoozi Kainerugaba, ha poi detto che stava scherzando, ma suo padre si è scusato con il paese vicino

Muhoozi Kainerugaba durante una cerimonia lo scorso maggio (AP Photo/ Hajarah Nalwadda)
Muhoozi Kainerugaba durante una cerimonia lo scorso maggio (AP Photo/ Hajarah Nalwadda)

Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, si è scusato con il Kenya per alcuni tweet assai controversi fatti da suo figlio maggiore, il generale Muhoozi Kainerugaba: nei post Kainerugaba commentava la politica interna del Kenya, paese che confina con la parte orientale dell’Uganda, e sembrava minacciare di volerlo invadere.

Kainerugaba ha 48 anni ed è opinione piuttosto diffusa che sia stato formato dal padre affinché diventi il suo successore. È anche noto per i suoi commenti controversi sui social network, tra cui quelli in favore dell’invasione russa dell’Ucraina. Lunedì in una serie di post su Twitter, dove ha oltre 615mila follower, Kainerugaba ha commentato le dimissioni dell’ex presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta: ha detto che se fosse stato al posto di Kenyatta, lui avrebbe fatto diversamente, provando a candidarsi per un terzo mandato. Poi ha sostenuto che avrebbe «vinto molto facilmente».

In un altro tweet ha scritto: «A noi, al mio esercito e a me, non ci vorrebbero neanche due settimane per conquistare Nairobi», cioè la capitale del Kenya.

Il messaggio di Kainerugaba ha provocato molte reazioni negative sia in Kenya che in Uganda: sui social network alcuni utenti lo hanno accusato di essere uno sconsiderato e altri hanno sostenuto che stesse rischiando di compromettere le buone relazioni tra i due paesi.

Il trambusto nato dai commenti del figlio ha portato Museveni a chiedere scusa direttamente al nuovo presidente del Kenya, William Ruto. Museveni ha detto di essere «molto dispiaciuto» per la vicenda: «Chiedo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle del Kenya di perdonarci per i tweet inviati dal generale Muhoozi […] Non è corretto che i funzionari pubblici, civili o militari, commentino o interferiscano in alcun modo negli affari dei paesi fratelli».

Kainerugaba ha poi chiarito che il suo post era uno scherzo e che le persone del Kenya dovevano «rilassarsi»: «Non sconfiggerei mai l’esercito del Kenya perché mio padre mi ha detto di non provare mai a farlo!», ha scritto in un successivo post sempre su Twitter.

Museveni ha 78 anni e attualmente è al suo sesto mandato consecutivo. Prese il potere nel 1986 dopo aver guidato una lunga rivolta armata e negli anni successivi riuscì a dare stabilità politica all’Uganda, venendo accolto a livello internazionale come il simbolo di una nuova classe dirigente africana. Durante i suoi mandati ha ridotto notevolmente la povertà e fatto crescere l’economia ugandese; con il passare del tempo, tuttavia, il suo governo è diventato sempre più autoritario. Tra le altre cose, Museveni ha fatto modificare più volte le norme della Costituzione per continuare a essere eletto ed è stato più volte criticato per aver gestito le elezioni con scarsissima trasparenza.

Anche i provvedimenti che ha preso nei confronti del figlio sono stati visti con un certo scetticismo.

Fino a pochi giorni fa Kainerugaba era comandante delle forze armate di terra dell’Uganda: il giorno successivo al suo tweet però il ministero della Difesa ha annunciato che sarebbe stato rimosso dall’incarico e contestualmente ha fatto sapere che il presidente lo aveva promosso da tenente a generale, un ruolo più prestigioso. Museveni ha motivato la sua decisione sostenendo che suo figlio possa dare «molti contributi positivi» nonostante quello che ha definito un «errore»: secondo un analista politico ugandese che ha parlato con AFP a condizione di restare anonimo, lo avrebbe fatto semplicemente per non scontentarlo.

Il governo del Kenya non ha commentato ufficialmente i tweet di Kainerugaba, mentre il ministero degli Esteri dell’Uganda ha diffuso un comunicato in cui dice di avere grande considerazione delle «forti relazioni bilaterali» con il Kenya, che ha chiamato un «vicino fraterno». Di Kainerugaba si era anche parlato sui giornali italiani nei giorni scorsi: il figlio del presidente aveva infatti detto che sarebbe stato disposto a dare 100 mucche per Giorgia Meloni, definendola «impavida e autentica».

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