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  • Lunedì 19 settembre 2022

Un campionato ancora difficile da inquadrare

La Serie A si è fermata per la prima sosta dell’anno, dopo una giornata in cui quasi tutte le grandi hanno perso

Simone Inzaghi durante Udinese-Inter (Alessandro Sabattini/Getty Images)
Simone Inzaghi durante Udinese-Inter (Alessandro Sabattini/Getty Images)
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A circa un mese dal suo inizio, il campionato di Serie A si è fermato per la prima sosta stagionale, che è anche l’ultima prima della sospensione tra novembre e gennaio in concomitanza con i Mondiali in Qatar. Anche per questo motivo, a inizio stagione si credeva che le grandi squadre avrebbero fatto di tutto per ottenere più punti possibili in questi primi mesi, in modo da ripresentarsi a gennaio, dopo una sosta inedita e con molte incognite, senza averne troppi da recuperare.

Per come stanno andando le cose, però, questi piani sembrano già saltati e molte squadre con aspettative di alta classifica si trovano a dover rincorrere. Nell’ultima giornata disputata — la settima — Inter, Juventus, Milan e Roma hanno perso tutte e quattro a poche ore di distanza, come non succedeva dal 1955.

Le due squadre più vicine alla “crisi” sono Inter e Juventus, che su 21 punti disponibili ne hanno fatti rispettivamente solo 12 e 10. Su sette partite l’Inter ne ha già perse tre, e sono tante per una squadra che in teoria dovrebbe correre per lo Scudetto. La Juventus ha perso per la prima volta domenica, in casa del Monza, una squadra che in Serie A non aveva mai vinto, ma prima ne aveva pareggiate quattro. Il tutto, peraltro, senza aver avuto un calendario particolarmente difficile.

I problemi dell’Inter passano perlopiù dalla squadra, con tanti giocatori ancora non in condizione, e mancanze che si notano. In estate ha perso l’esterno offensivo Ivan Perisic, uno dei migliori giocatori del campionato, fondamentale per come riusciva a inserirsi nelle difese avversarie. Per rinforzare l’attacco è stato scelto Romelu Lukaku, un centravanti che nelle sue due precedenti stagioni in Italia aveva dimostrato di poter fare la differenza da solo. Ma Lukaku si è infortunato a fine agosto e tornerà dopo la sosta. L’Inter di adesso, quindi, è come se fosse la stessa dell’anno scorso, ma senza Perisic. Le conseguenti difficoltà si ripercuotono fino alla difesa: nonostante anche questa sia la stessa dell’anno scorso, ha già subito 11 gol.

Dei problemi della Juventus si parla da tempo, perché sono gli stessi da anni e le soluzioni ancora non si trovano. Sul piano tattico si notano sempre difetti evidenti, a partire da un centrocampo spesso inconsistente e dalle scarse soluzioni offensive. Per questi motivi Massimiliano Allegri è particolarmente criticato per non aver portato nessun tipo di progresso, nonostante sia alla sua seconda stagione consecutiva in carica. Ma preoccupa anche l’assenza di carattere da parte della squadra, che in campo si disunisce, non reagisce e spesso sembra demoralizzata.

Le altre due prime classificate della passata stagione, invece, sono partite decisamente meglio e stanno già iniziando a crescere sotto molti aspetti. Domenica sera Milan e Napoli si sono incontrate nel primo scontro diretto della stagione. In una partita in cui il Milan ha prodotto di più sul piano offensivo, il Napoli è riuscito a vincere — in trasferta — sfruttando le occasioni, che pure non le sono mancate, e resistendo alle reazioni del Milan senza soffrire eccessivamente.

Il Napoli festeggia al fischio finale (Marco Luzzani/Getty Images)

Le stagioni di Napoli e Milan erano partite da punti diversi, ma le direzioni che hanno preso sono simili. Il Milan campione in carica si è rinforzato moderatamente in estate, sta continuando a far crescere il gruppo, che peraltro ha un’età media ancora piuttosto giovane, e in generale il suo progetto. Nonostante possa accusare la mancanza di alcuni singoli giocatori — come è successo con Rafael Leao contro il Napoli — la cosa più positiva del Milan rimane la gestione delle partite, in particolare la capacità di reagire a ogni situazione che già l’anno scorso aveva fatto la differenza nella vittoria dello Scudetto.

Sul Napoli allenato da Luciano Spalletti, invece, le previsioni non erano granché positive. A giugno aveva infatti chiuso definitivamente un ciclo privandosi di David Ospina, Kalidou Koulibaly, Dries Mertens e soprattutto Lorenzo Insigne, cioè gran parte dell’ossatura della sua vecchia squadra. I sostituti, però, si sono mostrati subito all’altezza, in particolare l’esterno offensivo Khvicha Kvaratskhelia, miglior esordiente del campionato, e il centrale di difesa sudcoreano Kim Min-jae.

In questo modo, anche grazie all’inserimento nel gruppo di giocatori utili come Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori in attacco e Tanguy Ndombele a centrocampo, in campionato il Napoli ha vinto cinque partite su sette e in Champions League è in testa al suo girone dopo due vittorie nette: l’emblematico 4-1 al Liverpool e il 3-0 ottenuto contro i Rangers Glasgow in un campo notoriamente impegnativo.

Tra Napoli e Milan si sono inserite tuttavia due squadre, le sorprese di queste prime giornate di campionato: Atalanta e Udinese.

L’anno scorso per l’Atalanta sembrava essere arrivata una fase calante dopo tante stagioni entusiasmanti. La qualità della squadra era scesa e così la sua proverbiale intensità di gioco. In estate non ha fatto grandi investimenti, eppure l’assenza delle coppe europee e un approccio diverso alle partite stanno già dando ottimi risultati. Grazie a un assetto molto più prudente rispetto all’aggressività del passato, ora la squadra di Gian Piero Gasperini è seconda con gli stessi punti del Napoli, e viene da un’importante vittoria ottenuta in trasferta contro la Roma.

L’altra e ancora più grande sorpresa è l’Udinese. Allenata dal suo ex giocatore Andrea Sottil — esordiente in Serie A — e formata come al suo solito da un miscuglio di giocatori di prestanza fisica con qualche eccellenza dal punto di vista tecnico, come Gerard Deulofeu e Destiny Udogie, la sua vittoria di domenica contro l’Inter è stata la quinta consecutiva. Due settimane prima, sempre in casa, l’Udinese aveva battuto la Roma con un pesante 4-0.

Proprio la Roma di José Mourinho, altalenante nei risultati ma “agganciata” al gruppo in testa alla classifica con 13 punti, è tra le squadre che ancora devono inquadrarsi e trovare una continuità nei risultati. L’altra è la Lazio di Maurizio Sarri, che ha battuto l’Inter ma ha anche perso contro il Napoli e in coppa, la scorsa settimana, è stata battuta con un pesante 5-1 dal modesto Midtjylland.

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