I gossip da indovinare

Su “Link” Laura Fontana racconta l'evoluzione dei “blind items”, insinuazioni scandalistiche con protagonisti anonimi, sempre più diffuse sui social

Un meme pubblicato da @DeuxMoi
Un meme pubblicato da @DeuxMoi
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Laura Fontana ha raccontato su Link la storia e l’evoluzione dei cosiddetti blind items: brevi testi pubblicati in modo anonimo, che riportano storie di gossip e retroscena sul mondo delle celebrità americane senza citare espressamente i nomi delle persone coinvolte, che però sono spesso deducibili. Inizialmente, prima della nascita di internet, i blind items venivano usati dalla stampa scandalistica statunitense quando voleva pubblicare qualcosa di cui non aveva certezza o che per qualche motivo non poteva pubblicare come notizia.

Fontana racconta che con la pandemia questa modalità di intrattenimento ha ricominciato ad avere una certa popolarità e sono nate newsletter, podcast e account su Instagram e TikTok che raccolgono e commentano notizie di gossip provenienti da fonti anonime. Si ispirano ai blog di blind items nati nei primi anni Duemila, come “Crazy Days and Nights” che è ancora attivo e anticipò anche grosse inchieste americane, come quella sul produttore cinematografico Harvey Weinstein o sul finanziere Jeffrey Epstein. Qualcosa di simile lo fa anche il sito Dagospia in Italia, dove per il resto non esiste una vera diffusione.

Come certi localini nascosti diventano improvvisamente di moda, così i blind items hanno smesso di esistere solo negli angoli bui di internet, e ora sono un trend in ascesa. La pandemia ha dato nuovo slancio a questo fenomeno, che sta assumendo sempre di più una veste mainstream e meno di nicchia, con newsletter e podcast dedicati, account su TikTok e Instagram seguiti da milioni di persone. Per chi ancora non lo sapesse, i blind items sono dei testi brevi, stile agenzia stampa, che riportano dei gossip ma senza fare nomi. Non sono nati con internet, esistono da quando esiste la stampa scandalistica: sono un escamotage per dare una notizia che, per una serie di ragioni, non si può dare. Sul web hanno trovato terreno fertile fin dai tempi dei blog, con Crazy Days and Nights e Lainey Gossip. Questo perché le celebrità si sono blindate in auto-narrazioni costruite a tavolino dai loro team di comunicazione, mentre i giornali di gossip vecchio stile sono diventati ostaggio delle PR. I blind items, invece, hanno proposto una contro-narrazione diversa, meno patinata e più sporca, comunque apprezzata da utenti alla ricerca di informazioni esclusive o più coinvolgenti.

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