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  • Martedì 13 settembre 2022

Nelle favelas di Rio de Janeiro comandano i narcos pentecostali

Il Complexo de Israel, una nuova organizzazione associata alle chiese evangeliche reazionarie del paese, controlla interi quartieri

Un'operazione di polizia nella favela Vila Cruzeiro, a Rio de Janeiro. (AP Photo/Silvia Izquierdo)
Un'operazione di polizia nella favela Vila Cruzeiro, a Rio de Janeiro. (AP Photo/Silvia Izquierdo)
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Complexo de Israel, un nuovo cartello di narcotrafficanti, controlla alcune delle più grandi favelas di Rio de Janeiro, in Brasile. Una delle sue particolarità principali è che si tratta di un gruppo criminale dalla forte connotazione religiosa, aderente alle chiese neo pentecostali, cioè chiese evangeliche del cristianesimo protestante diffuse anche in Sudamerica. Ai confini dei quartieri dove il gruppo criminale esercita la sua egemonia sventola la bandiera con la stella di David – un simbolo recuperato dall’ebraismo – e lo stesso accade ai posti di blocco che impediscono l’ingresso alle baraccopoli a polizia e membri di gruppi rivali.

Il cartello di narcotrafficanti è nato dall’alleanza tra rivali storici: gruppi paramilitari e organizzazioni di narcos neo pentecostali. In Brasile queste chiese hanno avuto uno sviluppo intenso e gli evangelici rappresentano oggi circa il 27% della popolazione. Chiamati anche conservatori evangelici, ostili a qualsiasi movimento di emancipazione, i neo pentecostali brasiliani hanno avuto un ruolo importante nell’elezione del presidente Jair Bolsonaro nel 2018 e sono molto attivi anche nella campagna elettorale che si sta svolgendo (si voterà per le presidenziali il 2 ottobre con eventuale secondo turno il 30).

La crescita del movimento neo pentecostale è avvenuta anche nelle carceri brasiliane. Fin dagli anni Ottanta le chiese evangeliche hanno ampliato le loro attività missionarie all’interno degli istituti di detenzione, convertendo molte persone. Le carceri sono però anche il luogo dove si formano e si consolidano le reti dei narcotrafficanti, e dove sono nate tutte le maggiori organizzazioni di narcos brasiliane.

A convertirsi al neo pentecostalismo sono stati molti tra i capi del Terceiro Comando Puro, gruppo di narcos nato dalla rottura dell’alleanza tra due altri gruppi, gli Amigos dos Amigos e il Terceiro Comando. I capi convertiti hanno creato un gruppo chiamato Bonde de Jesus che, inizialmente insediato nel quartiere del Parque Paulista, a nord di Rio de Janeiro, si è poi espanso anche in molte altre zone.

Il Complexo de Israel è nato dall’alleanza tra questi gruppi di criminali convertiti con il gruppo paramilitare Escritorio do Crime, organizzazione formata sia da ex poliziotti ed ex militari sia da poliziotti tuttora in attività. Il gruppo era guidato da un ex capitano di polizia, Adriano Nóbrega, morto durante una sparatoria il 9 febbraio 2020, la cui moglie e la madre lavoravano negli uffici di Flavio Bolsonaro, senatore e figlio del presidente brasiliano. Il vice di Adriano Nóbrega era Ronald Paulo Alves Pereira, detto Tartaruga o Maggiore Ronald, decorato per meriti speciali da Flavio Bolsonaro, accusato di essere coinvolto nell’omicidio di Marielle Franco, sociologa, politica e attivista di sinistra assassinata il 14 marzo 2018.

Oggi l’organizzazione criminale Complexo de Israel esercita il controllo su decine di migliaia di persone che vivono nelle favelas. All’interno delle zone controllate dall’organizzazione non esiste più libertà di culto. I membri del Complexo hanno distrutto i templi delle religioni afro-brasiliane Candomblé e Umbanda ed espulso dalle favelas i loro sacerdoti. Vestirsi interamente di bianco, pratica associata alle religioni afro-brasiliane, ora è vietato.

Le aree sono state disseminate di stelle di David, a cui in alcuni ambienti ultrareazionari evangelici viene attribuito un significato di supposta purezza etnica e religiosa associato alla cultura giudaico-cristiana. Come hanno ricostruito alcuni media brasiliani, il ricorso alla simbologia ebraica è legato alla convinzione, propagandata da alcuni predicatori, che il moderno stato di Israele sia un segno del previsto ritorno di Gesù sulla Terra. Il sito openDemocracy riporta che in uno dei bunker nella favela di Cidade Alta, nella zona nord di Rio de Janeiro, insieme a munizioni per mitragliatrici antiaeree sono state trovate anche alcune copie della Torah, il libro sacro dell’ebraismo.

Ha spiegato al sito InSight Crime l’analista politica e ricercatrice specializzata nello studio del crimine organizzato e nella violenza di genere in Brasile Kristina Hinz:

«L’alleanza tra narcotrafficanti, chiese evangeliche e gruppi paramilitari unisce il modus operandi del narcotraffico, che cerca l’espansione nei mercati e nei territori, con un fondamentalismo religioso che vede i non evangelici come seguaci del diavolo».

Hinz ha anche detto che l’alleanza si sta estendendo a molte favelas di Rio de Janeiro «dove altre bande di narcotrafficanti si sono volontariamente unite al Complexo de Israel. Sono emerse anche copie di questo modello, come il recente tentativo di creare un “Complexo de Jerusalem” (Complesso di Gerusalemme) alla periferia della città»
Alcuni dei membri del Complexo de Israel si definiscono «spacciatori di droga di Gesù», ha spiegato al Washington Post Gilbert Stivanello, comandante della polizia di Rio de Janeiro. «Portano armi e vendono droga, ma si sentono autorizzati a vietare le altre religioni che, dicono, sono imparentate con il diavolo».

Il Complexo de Israel non trae profitti esclusivamente dal traffico di droga. Nei territori che controlla la popolazione è costretta a pagare tasse per la protezione delle case e delle attività. Le milizie paramilitari controllano inoltre i trasporti, la distribuzione del gas, la tv via cavo. Le chiese evangeliche, esentate dal pagamento delle tasse, sono utilizzate poi spesso per riciclare il denaro proveniente dal traffico di droga.

Le forze di polizia regolari, come scrive ancora InSight Crime, percepiscono le milizie paramilitari come una loro estensione perché composte prevalentemente da ex militari ed ex poliziotti. Secondo una stima quasi sei milioni di abitanti di Rio de Janeiro vivono sotto il controllo dei gruppi paramilitari. Dal 2018 solo il 3% delle operazioni di polizia a Rio de Janeiro è avvenuto nei territori che controllano.

Il maggiore gruppo rivale del Complexo de Israel è il Comando Vermelho (Comando Rosso), un tempo egemone in tutta Rio de Janeiro. Nacque alla fine degli anni Sessanta nel carcere di Candido Mendes, dall’unione di criminali comuni e militanti della Falange Vermelha, che combatteva la dittatura militare. Successivamente l’organizzazione ha perso gran parte della sua connotazione politica e, come molti altri gruppi rivoluzionari del Sudamerica, ha incentrato la sua attività sul traffico di droga.

Ora il Comando Vermelho è molto meno forte di un tempo, indebolito da una guerra durata anni combattuta con l’altra organizzazione di narcos, gli Amigos dos Amigos. La guerra iniziò il 17 ottobre 2009 quando il Comando Vermelho invase militarmente la favela più violenta di Rio de Janeiro, la Collina delle Scimmie, fino a quel momento controllata dal gruppo rivale.