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  • Sabato 10 settembre 2022

La controffensiva dell’Ucraina fa progressi

L'esercito ucraino ha riconquistato terreno a est entrando a Izyum, con la Russia che fatica a riorganizzare gli attacchi

Addestramento di soldati ucraini nella regione di Kharkiv, Ucraina, nel luglio 2022 (AP Photo/Evgeniy Maloletka, File)
Addestramento di soldati ucraini nella regione di Kharkiv, Ucraina, nel luglio 2022 (AP Photo/Evgeniy Maloletka, File)
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Nella giornata di sabato, l’esercito ucraino è entrato nella città di Izyum, città nella regione orientale di Kharkiv, finora utilizzata dall’esercito russo per organizzare buona parte delle proprie attività logistiche. Il sindaco della città, Valeriy Marchenko, ha confermato la circostanza annunciando che «Izyum è stata liberata»: è uno dei risultati più importanti per l’Ucraina degli ultimi mesi. L’esercito russo ha confermato di avere abbandonato Izyum con l’obiettivo di riorganizzarsi; la città era stata occupata sei mesi fa dalla Russia dopo una lunga battaglia.

L’esercito ucraino è inoltre entrato nella città di Kupiansk, sempre nella parte orientale del paese, segnando un altro importante progresso nella controffensiva all’invasione russa. La città era finita sotto il controllo della Russia nelle prime settimane della guerra, diventando anche in questo caso un punto logistico molto importante per l’esercito russo. Nelle prime ore di sabato pomeriggio sono circolate varie immagini dell’arrivo dei soldati ucraini a Kupiansk e si attendono ulteriori conferme.

Negli ultimi giorni l’esercito ucraino ha riconquistato diverse aree di territorio dell’Ucraina nord-orientale e sud-orientale, costringendo l’esercito russo a lasciare alcune delle posizioni occupate nei mesi scorsi. Secondo vari osservatori, i progressi raggiunti dai soldati ucraini sono tra i più rilevanti dallo scorso aprile, quando avevano respinto l’offensiva nell’area intorno alla capitale Kiev. Gli avanzamenti sono stati annunciati dal governo dell’Ucraina, ma trovano conferme nelle analisi indipendenti condotte sulle immagini satellitari delle aree di guerra.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto in un discorso alla nazione che l’esercito ha ripreso il controllo di «più di mille chilometri quadrati» di territorio, in un periodo relativamente breve iniziato tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre. Nelle ultime giornate gli sforzi si erano concentrati proprio nella zona di Izyum con l’obiettivo di isolare la città, in modo che la Russia fosse costretta a riorganizzarsi facendo arretrare il fronte.

I progressi della controffensiva ucraina nel nord-est hanno colto di sorpresa l’esercito russo, che ha avviato il trasferimento di parte dei propri soldati da sud, in modo da rinforzare la propria presenza nella regione di Kharkiv. Non è però noto quanti soldati russi saranno trasferiti, né con quali tempi. È inoltre difficile ricostruire accuratamente i progressi annunciati dal governo ucraino, anche perché molte delle aree interessate sono isolate e non possono essere raggiunte dai giornalisti.

Negli ultimi giorni della settimana erano circolate notizie su un avvicinamento dell’esercito ucraino alla città di Balakliya, che si trova a poco meno di 50 chilometri da Izyum; la zona è vicina a quella del Donbass, l’ampia area orientale di fatto sotto il controllo dell’esercito russo. Erano stati diffusi video di soldati che issavano la bandiera ucraina su uno degli edifici amministrativi della città e immagini della popolazione locale che accoglieva festante i soldati ucraini.

Durante l’estate, l’esercito ucraino aveva mostrato di essere soprattutto interessato a condurre un’offensiva nel sud-est dell’Ucraina per fare arretrare l’esercito russo. Quest’ultimo aveva risposto trasferendo soldati e armi dalla parte settentrionale del paese verso il Donbass. Secondo alcune analisi, i trasferimenti hanno lasciato sguarnite alcune linee di combattimento russe a nord, consentendo all’esercito ucraino di avanzare nella zona riaprendo di fatto il fronte.

L’esercito russo fatica a mantenere il controllo sulla lunga linea di confine dei territori che ha occupato, nel complesso lunga circa 2.400 chilometri da nord-est a sud-est e poi verso sud-ovest sulla costa del Mar Nero. Nell’estate erano inoltre diventati più evidenti i problemi di reclutamento di nuovi soldati, che rendono difficoltosa la rotazione delle truppe nelle zone di guerra per la Russia.

Nonostante i risultati dall’inizio di settembre dell’esercito ucraino, numerosi analisti e osservatori invitano alla prudenza, specialmente nelle valutazioni sull’andamento della guerra. La situazione soprattutto nell’area di Kharkiv continua a essere difficile, con avanzamenti e ritirate da parte dei soldati ucraini a seconda delle zone e degli attacchi condotti dall’esercito russo.

Parte del successo delle ultime controffensive è dovuto all’arrivo in Ucraina delle nuove armi fornite da vari paesi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti che stanno offrendo anche il proprio sostegno economico. Dopo una fase di formazione del personale per il loro utilizzo, l’esercito ucraino ha iniziato a utilizzare sempre più intensivamente i sistemi di lancio di missili HIMARS statunitensi, che consentono di effettuare attacchi particolarmente mirati. Altre armi tecnologicamente più avanzate rispetto a quelle utilizzate all’inizio dell’invasione sono ora a disposizione in più aree del fronte.

In una conferenza stampa organizzata in Germania, il capo dello Stato maggiore congiunto dell’esercito degli Stati Uniti, Mark A. Milley, ha detto che: «Si combatte, sia in forma offensiva sia difensiva, da Kharkiv fino a Kherson», identificando due delle zone più rilevanti nel lungo fronte con la Russia. Ha ricordato che i progressi sul terreno sono importanti, ma che non sarà semplice mantenerli e che le ambizioni della Russia per il controllo del paese non sono cambiate.