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  • Giovedì 1 settembre 2022

A Parigi anche le moto pagano il parcheggio

Da giovedì, in base a una misura introdotta per ridurre l'inquinamento ambientale e acustico, che ha sollevato parecchie polemiche

(AP Photo/Aurelien Morissard)
(AP Photo/Aurelien Morissard)
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Da giovedì 1 settembre a Parigi il parcheggio di moto e scooter con motore a combustione – quindi non quelli elettrici – è a pagamento, come succede già con le macchine. Sul sito ufficiale del comune di Parigi si legge che questa misura ha lo scopo di incoraggiare i cittadini a usare «un veicolo meno inquinante», non solo per l’aria ma anche dal punto di vista acustico. Della misura, fortemente voluta dalla sindaca socialista Anne Hidalgo, si parlava da più di un anno, con molte proteste soprattutto da parte dei pendolari che vivono fuori dalla città e che si spostano in centro in moto.

Ora che la nuova norma è entrata in vigore, moto e scooter possono essere parcheggiati, a pagamento, solo negli spazi dedicati alle moto (che al momento sono 42mila) o nei parcheggi solitamente destinati alle auto. È «severamente vietato» – pena una multa o la rimozione – parcheggiare sui marciapiedi e negli spazi riservati esclusivamente alle biciclette.

Il pagamento del parcheggio è obbligatorio dalle 9 alle 20 tutti i giorni tranne la domenica, i festivi e per tutto il mese di agosto. Per pagare i parcheggi si possono usare i parchimetri disposti per le vie della città o alcune applicazioni scaricabili sullo smartphone: la tariffa per i visitatori che abitano fuori dalla città è di 3 euro all’ora per le zone centrali (dal primo all’11esimo arrondissement) e 2 euro all’ora per le zone più periferiche (dal 12esimo al 20esimo arrondissement). Per chi non paga, la multa prevista è di 37,5 euro nei quartieri centrali e 25 euro in periferia (che sono anche le tariffe per 6 ore di parcheggio). Per i residenti, le persone disabili e chi usa la moto per motivi di lavoro, sono previste tariffe agevolate.

– Leggi anche: Le auto elettriche devono trovare un loro suono

Libération ha raccontato che un’associazione chiamata Fédération des motards en colère (Federazione di motociclisti arrabbiati) ha organizzato 18 manifestazioni contro questa misura nell’ultimo anno e mezzo, ha proposto una petizione che è stata firmata da oltre 40mila persone e ha fatto ricorso in tribunale. Secondo un rappresentante dell’associazione, quella di far pagare i parcheggi delle moto e degli scooter sarebbe una misura «veramente discriminatoria, soprattutto per i più poveri che vivono in periferia».

David Belliard, assessore alla Mobilità e alla Trasformazione dello spazio pubblico della città di Parigi, ha detto che «è una misura difficile, che richiede uno sforzo notevole» ma che è essenziale per «la lotta all’inquinamento»; e ha specificato che il cambiamento climatico sta andando «molto più veloce del cambiamento che stiamo operando».

In Francia non è la prima volta che questa misura viene introdotta in una grande città. Nel 2018 nei comuni di Vincennes e Charenton-le-Pont, entrambi nella Valle della Marna, l’aumento dell’utilizzo di scooter e moto aveva spinto le amministrazioni locali a introdurre il pagamento per limitare i parcheggi selvaggi.

A febbraio di quest’anno anche in Italia si è discusso dell’eventualità di introdurre questa misura: un’associazione di Genova l’aveva inserita all’interno di un elenco di proposte presentate al sindaco allo scopo di rendere la mobilità urbana più sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale, provocando anche in questo caso le proteste di un gran numero di cittadini.