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  • Sabato 6 agosto 2022

Gli scontri tra Israele e Gaza

Sono continuati nella notte, con lanci di razzi verso Israele e bombardamenti e attacchi aerei verso la Striscia

Razzi lanciati da Gaza City verso Israele, nella notte tra venerdì 5 agosto e sabato 6 agosto (Mohammed Dahman/Getty Images)
Razzi lanciati da Gaza City verso Israele, nella notte tra venerdì 5 agosto e sabato 6 agosto (Mohammed Dahman/Getty Images)
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Israele e il gruppo radicale palestinese Jihad Islamico nella Striscia di Gaza hanno continuato ad attaccarsi reciprocamente durante la notte tra venerdì e sabato, dopo che venerdì Israele aveva avviato un’operazione militare nella Striscia di Gaza con diversi raid aerei, uno dei quali aveva provocato almeno dieci morti e decine di feriti.

Secondo l’esercito israeliano, durante la notte dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati almeno 160 razzi verso Israele. Gran parte dei razzi, ha detto l’esercito, è stata intercettata dal sistema antimissilistico israeliano Iron Dome e nel paese si ha notizia di una sola persona ferita in modo non grave dalla scheggia di un razzo, sabato mattina. Nella notte, tuttavia, in diverse città israeliane vicino al confine con la Striscia sono stati aperti i rifugi antiaerei e sono state chiuse al pubblico alcune delle zone considerate più a rischio per via degli attacchi missilistici, tra cui le spiagge di Rishon LeZion, poco a sud di Tel Aviv.

Durante la notte, Israele ha invece continuato a colpire obiettivi nella Striscia di Gaza con attacchi aerei e bombardamenti da terra, dicendo di avere attaccato postazioni lanciarazzi, punti di osservazione militari e laboratori per la costruzione di armi. Il ministero della Salute palestinese ha detto che una persona è stata uccisa e una è stata ferita in uno di questi attacchi, nella città di Khan Yunis nel sud della Striscia.

Gli scontri iniziati venerdì sono i più intensi e preoccupanti dalla guerra di 11 giorni iniziata nel maggio del 2021, che provocò la morte di oltre 200 palestinesi e 12 israeliani.

La situazione tra il gruppo Jihad Islamico e Israele era molto tesa da alcuni giorni, dopo che martedì un leader dell’organizzazione era stato arrestato in Cisgiordania con un’operazione che aveva portato anche alla morte di un militante palestinese di 15 anni.

Il primo attacco è stato condotto da Israele, che venerdì pomeriggio ha colpito diversi obiettivi nella Striscia di Gaza in quella che ha chiamato operazione “Breaking Down”. In uno degli attacchi è stato ucciso uno dei capi del gruppo radicale palestinese Jihad Islamico, Taiseer al Jabari, ma il ministero della Salute palestinese ha confermato la morte di 10 persone (tra cui una bambina di cinque anni) e il ferimento di altre 55.

Israele ha detto che le operazioni di venerdì erano una misura per prevenire imminenti attacchi da parte del gruppo Jihad Islamico e il primo ministro israeliano Yair Lapid ha parlato di «una precisa operazione antiterroristica contro un pericolo immediato». Dopo gli attacchi, uno dei capi del Jihad Islamico, Ziad al Nakhalah, aveva annunciato l’inizio di una «guerra senza tregua per rispondere a questa aggressione».

Per ora è difficile capire come evolverà la situazione. Sabato mattina il portavoce dell’esercito israeliano Ran Kochav ha detto che l’operazione “Breaking Down” dovrebbe durare circa una settimana, ma molto dipenderà da quale sarà la risposta dei gruppi armati della Striscia di Gaza agli attacchi di Israele. Hamas – il principale gruppo armato palestinese, che governa la Striscia di Gaza – ha detto che i gruppi armati della Striscia sono “uniti”, ma per il momento non ha preso parte ai lanci di razzi contro Israele e sembra che abbia avviato delle trattative mediate dall’Egitto per evitare un peggioramento degli scontri.