Un gruppo di criminali informatici dice di aver rubato molti dati all’Agenzia delle Entrate

(Roberto Monaldo / LaPresse)
(Roberto Monaldo / LaPresse)

Il gruppo di criminali informatici chiamato Lockbit ha pubblicato una serie di documenti che dimostrerebbero un furto di moltissimi dati all’Agenzia delle Entrate. Nella pubblicazione ci sono carte di identità, scansioni, rapporti finanziari e contratti, ma al momento è difficile dire se siano dati rubati direttamente all’Agenzia delle Entrate oppure a un’azienda o a un’organizzazione con cui l’Agenzia ha rapporti di collaborazione. Da una prima analisi, infatti, sembra che molti documenti non siano di cittadini italiani.

Lockbit ha chiesto un riscatto all’Agenzia delle Entrate e ha dato un ultimatum di cinque giorni prima di pubblicare tutti gli altri documenti sottratti, per un totale di 100 gigabyte.

Al momento l’Agenzia delle Entrate non conferma di aver subito l’attacco: «In riferimento alla notizia apparsa sui social e ripresa da alcuni organi di stampa circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità, l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a SOGEI SPA, società pubblica interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e che sta effettuando tutte le necessarie verifiche». Nel tardo pomeriggio, SOGEI ha fatto sapere «che dalle prime analisi effettuate non risultano essersi verificati attacchi cyber né essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria. Resta in ogni caso attiva la collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale e la Polizia Postale al fine di dare il massimo supporto alle indagini in corso».

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