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  • Giovedì 14 luglio 2022

L’indagine dell’Università di Cambridge su una serie di probabili suicidi

Da marzo ce ne sono stati cinque, ma non sembrano collegati: si discute di cosa si può fare per prevenirli

(Edward Crawford/SOPA Images via ZUMA Wire)
(Edward Crawford/SOPA Images via ZUMA Wire)
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Le autorità della storica Università di Cambridge, in Inghilterra, hanno avviato un’indagine interna sulle morti di cinque studenti che sono avvenute negli ultimi mesi: una di queste è stata accertata come suicidio e si sospetta che lo siano anche le altre quattro. Per il momento l’università ha detto che non sembrano esserci collegamenti tra i casi, anche perché i cinque studenti appartenevano a istituti diversi (l’Università di Cambridge ha più di 30 college al suo interno).

L’università aveva avviato l’indagine insieme al Servizio sanitario nazionale britannico dopo che un primo studente era stato trovato morto a marzo e altri tre a maggio: l’ultima morte risale al mese di giugno e verrà indagata insieme alle altre quattro. Il vice-cancelliere Graham Virgo ha detto che «l’università sta prendendo la cosa molto seriamente ed è determinata a lavorare a stretto contatto con altre istituzioni per prevenire ulteriori morti».

Dopo che la notizia dell’indagine interna all’università è stata ripresa dalla stampa, l’Unione studentesca di Cambridge ha pubblicato un comunicato molto critico in cui dice che è sbagliato fare speculazioni sulle ragione delle morti degli studenti, ma che non si può nascondere che sia in corso una crisi della salute mentale degli studenti dell’università.

Nel comunicato si spiega come il piano di prevenzione dei suicidi che era stato elaborato dall’università nel 2021 sia stato successivamente modificato e svuotato di alcune parti dalle autorità universitarie. Ora, si legge, anziché proteggere gli studenti, «protegge i college dalla responsabilità in caso di morte di uno studente, riducendo al minimo il loro ruolo nella prevenzione e nella risposta. Ciò è particolarmente scoraggiante data l’enorme influenza che i nostri college hanno sulla vita degli studenti durante il nostro periodo a Cambridge».

Graham Virgo ha fatto sapere che l’università si impegnerà a fornire un’insieme di servizi per aiutare gli studenti in difficoltà. È previsto un aumento del 10 per cento degli investimenti nella prevenzione dei suicidi, allo scopo di ridurre i tempi di attesa per l’accesso al servizio di consulenza psicologica, e assumere consulenti che intercettino precocemente eventuali casi di disagio e facciano formazione al personale dell’ateneo che potrebbe trovarsi a dover gestire persone a rischio.

A giudicare dai dati più recenti, il numero di suicidi tra gli studenti universitari del Regno Unito non è in aumento: uno studio del governo sugli anni accademici dal 2017 al 2020 mostra che l’ultimo anno la media era stata la più bassa: 3 morti ogni 100mila studenti. Nell’Università di Cambridge i suicidi tra il 2018 e il 2021 erano stati 3, più un quarto che però non è mai stato accertato.

Molti esperti però fanno notare che la pandemia e il lockdown hanno avuto un impatto senza precedenti sulla salute mentale degli studenti, cosa che potrebbe aver cambiato le statistiche dal 2020 in poi. Graham Virgo ha confermato alla stampa che nelle università del Regno Unito è aumentato il numero di studenti che si rivolge a servizi di aiuto psicologico e che lo stesso fenomeno è stato osservato anche nell’Università di Cambridge.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.

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