Il governo ha tolto l’obbligo di mascherina nel lavoro privato

Nel nuovo protocollo è previsto solo per specifici lavoratori scelti sulla base delle loro mansioni o del contesto lavorativo

Maxim/Unsplash
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I ministeri del Lavoro e della Salute, insieme con i sindacati e le associazioni di categoria, hanno aggiornato il protocollo di contenimento del coronavirus negli ambienti di lavoro. Nel nuovo protocollo è stato tolto l’obbligo di mascherina nel lavoro privato, che era stato prorogato all’inizio del mese scorso per tutti. Ora invece rimarrà soltanto per specifici lavoratori indicati dal medico competente o dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle loro mansioni o del contesto lavorativo, per esempio «nell’ipotesi in cui sia necessario gestire un focolaio infettivo in azienda».

Secondo il protocollo i datori di lavoro dovranno continuare a rilevare la temperatura dei dipendenti all’ingresso, e non potranno farli entrare se è superiore a 37,5 °C. Inoltre «l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi» dovrà essere «contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali», che comunque dovranno essere sanificati periodicamente, specialmente dopo che un dipendente risulti positivo al coronavirus.

Per quanto riguarda lo smart working, il protocollo lo definisce uno strumento ancora «utile per contrastare la diffusione del contagio» e i sindacati hanno chiesto «che venga prorogata ulteriormente la possibilità di ricorrere» allo smart working anche in futuro. Il nuovo protocollo sarà valido fino al prossimo 31 ottobre, a meno che la situazione della pandemia non richiederà un intervento di aggiornamento anticipato.

L’obbligo di mascherina in generale, in Italia, era stato rimosso a metà giugno sia all’aperto che in molti luoghi chiusi, mentre è rimasto per i mezzi di trasporto pubblici, per le strutture sanitarie e per le residenze sanitarie e socio-sanitarie assistenziali (RSA).

L’aggiornamento del protocollo arriva in un momento in cui si osserva un sensibile aumento dei casi di coronavirus, sia in Italia che nel resto d’Europa. I dati ufficiali italiani, per quanto incompleti e carenti per via del fatto che molte persone non si sottopongono più al tampone, dicono che nell’ultima settimana in media sono stati rilevati quasi 61mila nuovi casi di COVID-19 al giorno. L’aumento è stato del 149 per cento rispetto alla media delle precedenti due settimane. I decessi legati alla malattia sono aumentati nello stesso periodo del 5 per cento, ma si mantengono relativamente bassi rispetto a quanto accaduto con le precedenti ondate, soprattutto nel corso del 2020.

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