Papa Francesco dice che la guerra in Ucraina è stata «forse in qualche modo provocata»

In una conversazione pubblicata dalla “Civiltà Cattolica” è tornato a criticare la NATO e l'Occidente per aver «abbaiato alla porta» della Russia

AP Photo/ Andrew Medichini
AP Photo/ Andrew Medichini

In una conversazione avvenuta lo scorso 19 maggio con i direttori e le direttrici delle riviste culturali gesuite, e pubblicata martedì per intero dalla Civiltà Cattolica, papa Francesco ha esposto le ragioni che secondo lui avrebbero portato alla guerra in Ucraina, con maggiore dettaglio rispetto a quanto aveva fatto già a inizio maggio in un’intervista al Corriere della Sera. Durante la conversazione, qualcuno tra i direttori e le direttrici ha chiesto al papa che consigli avesse per comunicare la situazione in Ucraina. Papa Francesco ha risposto che «qui non ci sono buoni e cattivi metafisici» e che «sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro». Poi ha aggiunto:

Quello che stiamo vedendo è la brutalità e la ferocia con cui questa guerra viene portata avanti dalle truppe, generalmente mercenarie, utilizzate dai russi. E i russi, in realtà, preferiscono mandare avanti ceceni, siriani, mercenari. Ma il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita.

Papa Francesco ha spiegato questa sua visione attraverso un incontro avuto con un non meglio precisato capo di Stato che «parla poco, davvero molto saggio», due mesi prima che iniziasse la guerra. Il capo di Stato, racconta il papa, gli aveva espresso preoccupazione per come si stava muovendo la NATO, dicendogli che «stanno abbaiando alle porte della Russia» e che «non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro». Secondo papa Francesco, quel capo di Stato aveva «saputo leggere i segni di quel che stava avvenendo».

Sapendo che queste parole avrebbero potuto essere fraintese, il papa ha precisato di non simpatizzare per il presidente russo, Vladimir Putin: «Sarebbe semplicistico ed errato affermare una cosa del genere. Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi». E poi ha consigliato ai suoi interlocutori di trasmettere anche il «dramma umano» della guerra. «Va benissimo fare un calcolo geopolitico, studiare a fondo le cose» ha detto papa Francesco. «Lo dovete fare, perché è vostro compito. Però cercate pure di trasmettere il dramma umano della guerra».

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Infine, il papa ha parlato di eroismo del popolo ucraino, interrogandosi però su cosa succederà quando «l’entusiasmo di aiutare passerà», e ha raccontato di aver avuto una conversazione con il patriarca Kirill I, uno dei più stretti alleati del regime di Putin: «Nella prima parte mi ha letto una dichiarazione in cui dava i motivi per giustificare la guerra. Quando ha finito, sono intervenuto e gli ho detto: “Fratello, noi non siamo chierici di Stato, siamo pastori del popolo”».

Non è la prima volta che papa Francesco argomenta posizioni critiche nei confronti dei paesi occidentali e della NATO, pur condannando l’invasione russa. A inizio maggio si era parlato molto della sua intervista al Corriere, in cui aveva incluso tra le possibili cause della guerra proprio «l’abbaiare della NATO alla porta della Russia» che avrebbe indotto Putin a reagire.