È stato raggiunto un accordo per una nuova legge dell’Unione Europea per aumentare il numero di donne nei consigli di amministrazione delle società

Il Parlamento europeo visto dall'esterno (AP Photo/Jean-Francois Badias)
Il Parlamento europeo visto dall'esterno (AP Photo/Jean-Francois Badias)

Martedì il Consiglio dell’Unione Europea e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per una legge per «migliorare l’equilibrio di genere» nei consigli d’amministrazione delle società europee quotate in Borsa. La legge prevede che entro il 2026 almeno il 40 per cento dei membri dei consigli di amministrazione senza incarichi esecutivi sia composto «dal sesso sotto rappresentato», cioè le donne nella stragrande maggioranza dei casi. In alternativa le donne dovranno occupare il 33 per cento di tutti gli incarichi esecutivi e non del consiglio, compresi dunque i ruoli dirigenziali come presidente del consiglio di amministrazione. Le società che non rispetteranno questi requisiti potranno essere multate o vedere annullate alcune delle proprie nomine.

La proposta di legge, molto discussa, era stata presentata la prima volta nel 2012 dalla Commissione europea, ed era stata approvata dal Consiglio dell’Unione Europea solo lo scorso marzo, dopo lunghe discussioni.

Ora che è stato raggiunto l’accordo tra il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo, la legge dovrà essere approvata da entrambi gli organi e poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Entrerà in vigore 20 giorni dopo e gli stati membri avranno due anni di tempo per recepirla, cioè per integrarla nelle leggi nazionali.