Ogni quanto vanno cambiate le lenzuola?

Ognuno ha le sue teorie, ma ci sono ottimi motivi per farlo almeno una volta ogni due settimane

Una scena con delle lenzuola molto sporche nel film “Trainspotting”.
Una scena con delle lenzuola molto sporche nel film “Trainspotting”.
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Trascorriamo circa un terzo della nostra esistenza tra le lenzuola, a contatto diretto con il loro tessuto, eppure in molti dedicano più attenzioni al lavaggio dei propri vestiti che alla biancheria da letto. Un po’ come per l’intimo, è raro che si discuta pubblicamente di quanto spesso si lavano le lenzuola, e di conseguenza ognuno ha le proprie teorie, se non proprio strategie per allungare il più possibile i tempi tra un cambio e l’altro, specialmente se reputa troppo laborioso rifare il letto.

Tempo fa un sondaggio condotto nel Regno Unito aveva coinvolto quasi 1.900 persone, cui era stato chiesto ogni quanto cambiassero le lenzuola. La maggior parte degli intervistati aveva dichiarato di cambiarle ogni una-due settimane, con un 10 per cento circa (più uomini che donne) che aveva detto di occuparsene ogni quattro settimane.

Un’indagine svolta più di recente, sempre nel Regno Unito dove ha riscosso non poche attenzioni, ha invece coinvolto 2.250 persone cui è stato chiesto ogni quanto cambiano le lenzuola. Le risposte sono state varie, ma si è comunque reso evidente un certo scarto tra uomini e donne.

Circa la metà dei maschi single intervistati ha detto di attendere fino a quattro mesi prima di cambiare e lavare le lenzuola, con un 12 per cento che ha ammesso di occuparsene solamente quando se ne ricorda, quindi con una frequenza ancora più bassa. Tra le donne single coinvolte nel sondaggio, il 62 per cento ha detto di cambiare e lavare le lenzuola ogni due settimane. Le coppie di conviventi dicono di occuparsene in media ogni tre settimane.

Il nuovo sondaggio svolto nel Regno Unito va preso con molta cautela, essendo stato commissionato da un’azienda che vende lenzuola probabilmente alla ricerca di un po’ di visibilità, ma sembra comunque indicare una tendenza comune in diversi paesi: sostituire le lenzuola del letto di rado, molto meno di frequente rispetto a quanto raccomandato da numerosi esperti.

La maggior parte di loro consiglia infatti di cambiare le lenzuola del letto ogni settimana, definendo comunque accettabile la scelta di farlo ogni due settimane, a patto di non andare oltre accumulando ulteriori ritardi. Il motivo è soprattutto igienico e deriva da ciò che succede alle lenzuola, una notte dopo l’altra.

Il nostro organismo è in continua attività (anche perché l’alternativa non sarebbe molto auspicabile) e produce di continuo scorie: essenzialmente i prodotti di scarto del metabolismo. Oltre ai più evidenti, come il sudore, c’è molto altro come le cellule della pelle ormai morte, i capelli e i peli che hanno terminato il proprio ciclo di vita, il muco e il cerume, solo per nominarne alcuni.

Si stima che in una giornata un essere umano perda 5 miliardi di cellule epiteliali. Ipotizzando 8 ore di sonno, significa che lasciamo sulle lenzuola fino a 1,6 miliardi di cellule di pelle morta, poche decine di milligrammi, ma sufficienti per sfamare una enorme quantità di acari, i minuscoli aracnidi che vivono e prosperano nei materassi e in molti tessuti (a meno di non vivere sopra i 1.600 metri dove sono pressoché assenti). Hanno ritmi di riproduzione molto alti, ottimizzano il consumo delle risorse di cui dispongono, talvolta nutrendosi dei loro stessi escrementi.

Materasso e lenzuola costituiscono l’ambiente caldo e umido ideale per molte specie di acari, con le quali conviviamo quasi sempre inconsapevolmente, fino a quando articoli come questo non ci rovinano la giornata ricordandoci della loro esistenza. Nella maggior parte dei casi la convivenza con gli acari non comporta problemi di alcun tipo, ma in alcune persone una eccessiva concentrazione o la presenza di particolari specie può causare allergie e fastidiose irritazioni della pelle.

Sulle lenzuola si deposita inoltre il sudore che non è formato solo da acqua, come molti tendono a pensare. È vero che la componente acquosa è la principale, ma in una goccia di sudore ci sono diverse altre sostanze in sospensione, compresi alcuni grassi (colesterolo) e altre sostanze di scarto, che dipendono dalla salute e dalle caratteristiche di ciascuno.

Sudiamo in continuazione, specialmente nelle notti d’estate quando fa più caldo, ma anche d’inverno sotto alle coperte o al piumone. E in ambienti umidi e caldi possono proliferare anche i batteri, che producono velocemente colonie estendendo il loro dominio.

Alcune persone ritengono che le loro lenzuola si sporchino poco perché vanno a letto dopo essersi fatte una doccia. Ciò riduce sicuramente la quantità di sporcizia che può finire nel letto, ma non azzera comunque la produzione di sudore o la perdita di cellule della pelle durante le ore di riposo.

Altri ritengono che le lenzuola non si sporchino perché sono abituate a dormire con il pigiama, magari lungo, lasciando quindi poche parti del corpo a contatto con le lenzuola. Queste sono però alcune delle parti che più si sporcano nel corso della giornata perché non sono protette dai vestiti: faccia, collo, mani e spesso i piedi.

L’accumulo di polvere, sudore e altre scorie sulle lenzuola rende inoltre il tessuto meno traspirante, riducendo la circolazione dell’aria e i meccanismi di traspirazione. Naturalmente questo intasamento non si verifica in una notte, ma giorno dopo giorno e da ciò derivano i consigli sulla frequenza con cui lavare la biancheria da letto.

Un normale lavaggio settimanale in lavatrice, anche a basse temperature grazie alla maggiore efficacia dei detersivi rispetto a un tempo, consente di eliminare la maggior parte della sporcizia dalle lenzuola e di mantenere un ambiente meno accogliente per gli acari e per altri microrganismi. Se la lavatrice è tenuta pulita non è necessaria l’aggiunta di additivi disinfettanti. Nella stagione calda è consigliabile lasciare asciugare le lenzuola all’esterno, possibilmente al sole, in modo da sfruttare i raggi ultravioletti, che contribuiscono a uccidere alcuni tipi di microrganismi.

Lo stesso trattamento deve essere riservato alle federe, che dovrebbero essere cambiate una volta alla settimana, anche nel caso in cui si cambino le lenzuola ogni due settimane. I cuscini hanno spesso un’ulteriore federa per proteggere il cuscino vero e proprio, e anche quella dovrebbe essere lavata di frequente, specialmente nel caso in cui si soffra di allergie o problemi respiratori.

Infine, può essere utile lavare in lavatrice almeno una volta le lenzuola appena comprate prima di metterle in servizio, perché spesso il loro tessuto viene trattato con prodotti per ridurre le pieghe oppure con coloranti aggressivi. Questa precauzione dovrebbe essere seguita soprattutto nel caso di lenzuola per i letti dei bambini o se si hanno particolari allergie o la pelle molto sensibile.