È tutta colpa di questo pesce?

O tutto merito, per essere meno nichilisti del meme che imputa al Tiktaalik di aver originato le pene dell'esistenza umana, quando uscì dall'acqua milioni di anni fa

Un esemplare di Tiktaalik (National Science Foundation)
Un esemplare di Tiktaalik (National Science Foundation)
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Quando nel 2004 un gruppo di paleontologi scoprì i primi fossili di Tiktaalik, un pesce vissuto circa 375 milioni di anni fa e ritenuto uno dei primissimi animali ad aprire la strada ai vertebrati terrestri (noi compresi), difficilmente avrebbe pensato che nel giro di pochi anni sarebbe diventato famoso soprattutto grazie a una serie di meme su Internet.

Più o meno scherzosamente, a seconda dei casi, nei meme che circolano online molti non perdonano al Tiktaalik di avere raggiunto le terre emerse, rendendo possibili le successive evoluzioni che hanno portato al mondo per come lo conosciamo oggi. Il suo affiorare dell’enorme massa d’acqua che ricopriva la Terra viene ironicamente indicato come la scintilla che milioni di anni dopo avrebbe portato alle pene dell’esistenza umana, imputandogli insomma una grossa responsabilità per i problemi della vita contemporanea delle persone, dall’affitto al lavoro. La storia del pesce e delle sue fortune memetiche è stata raccontata di recente dal New York Times.

Parte del successo dei meme sul Tiktaalik deriva indubbiamente dal disegno che ne illustrò la scoperta alcuni anni fa. Fu realizzato nel 2006 dalla disegnatrice Zina Deretsky per conto della National Science Foundation (NSF), agenzia governativa statunitense che promuove e sostiene la ricerca di base nei settori slegati dalla medicina. Deretsky aveva disegnato un esemplare di Tiktaalik in procinto di lasciare l’acqua per avventurarsi sul terreno, sfruttando arti simili a una via di mezzo tra le classiche pinne dei pesci e le zampe dei tetrapodi, i vertebrati dotati di quattro arti. Nel disegno sembrava quasi che l’intrepido pesce accennasse un sorriso, come se intuisse la portata evolutiva di quei primi passi fuori dall’acqua.

Zina Deretsky (National Science Foundation)

Insieme alle notizie sul ritrovamento dei fossili, il disegno fu scelto per illustrare numerosi articoli di giornale e servizi nei telegiornali, diventando particolarmente diffuso online. L’illustrazione di Deretsky fu poi inserita in numerosi manuali scolastici, come esempio di forma transizionale (cioè di passaggio) tra i pesci e i primi tetrapodi del tardo Devoniano, il quarto dei sei periodi in cui viene convenzionalmente suddiviso il Paleozoico.

I fossili di una decina di esemplari di Tiktaalik erano stati scoperti nel Nunavut, un territorio del Canada in buona parte al di sopra del Circolo polare artico. Il gruppo di ricerca, che avrebbe poi esposto nel dettaglio i ritrovamenti in due studi pubblicati nel 2006 sulla rivista scientifica Nature, si era rivolto a un consiglio di anziani Inuit della zona per coinvolgerli nella scelta di un nome con cui chiamare il pesce da poco scoperto. Fu suggerito di usare la parola Tiktaalik, che viene impiegata per descrivere la bottatrice, un pesce che vive nelle acque basse.

La scoperta fu ampiamente ripresa perché, a differenza di altri fossili, quelli del Tiktaalik mostravano chiaramente la presenza di zampe, per quanto molto primordiali, tali da indicare una fase di transizione dalla vita acquatica a quella terrestre. Negli anni seguenti, il ritrovamento di altri fossili contribuì ad avere un’idea più chiara sulle caratteristiche di questo animale. Le analisi permisero di ricostruire l’anatomia del Tiktaalik e di concludere che usasse quattro arti per muoversi fuori dall’acqua, senza dover strisciare molto al suolo come facevano altri animali del periodo, che iniziavano a esplorare per breve tempo le terre emerse, prima di tornare in acqua.

Un fossile di Tiktaalik conservato presso il Museo di scienze naturali di Bruxelles, in Belgio (Wikimedia)

Le pinne-zampe anteriori erano inoltre asimmetriche e ciò consentiva al Tiktaalik di fletterle, riuscendo probabilmente in questo modo a muoversi meglio sul terreno. Questi pesci uscivano dalle acque basse in cui vivevano, dicono i paleontologi, anche se non sappiamo ancora di preciso che cosa li spingesse a farlo. È inoltre probabile che non lasciassero completamente l’acqua, ma che rimanessero a riva, emergendo parzialmente come mostrato nel disegno di Deretsky.

Nel tardo Devoniano il clima in molte zone della Terra era mite e la vita nelle grandi masse d’acqua piuttosto florida. Era un periodo in cui diverse specie di vertebrati iniziavano ad avventurarsi fuori dall’acqua, con l’evoluzione che causalmente privilegiava gli esemplari che via via sviluppavano sistemi di locomozione più adatti a muoversi sul terreno. Le prime specie si muovevano in modo buffo e caratteristico, fuori da un elemento frequentato per milioni di anni e che aveva reso possibile la vita.

Altri pesci come il Panderichthys rhombolepis sono considerati forme transizionali tra pesci e anfibi, ma a oggi il Tiktaalik sembra essere tra i migliori candidati per risalire al primo antenato di buona parte dei tetrapodi estinti e ancora oggi esistenti, compresi gli esseri umani. In futuro, la scoperta di esemplari più giovani di quelli ritrovati finora potrebbe offrire nuovi dettagli sui Tiktaalik, il modo in cui vivevano e l’eventuale loro capacità di andare incontro a una metamorfosi come avviene per diversi anfibi. I fossili di esemplari giovani sono però più difficile da trovare, proprio perché le loro ossa non sono completamente formate.

Secondo il sito Know your meme, che tiene traccia dei meme e del loro andamento nel corso del tempo, uno dei primi impieghi dell’illustrazione del Tiktaalik risale a una dozzina di anni dopo la sua pubblicazione. Fu impiegato a metà dicembre del 2018 su Reddit per un contenuto umoristico sulla propensione dei tetrapodi a sfruttare le numerose risorse delle terre emerse, non appena si presentò l’occasione.

Terra: vieni qui / Tetrapodi: non posso, sono impegnato a difendere la mia nicchia e a lottare per il cibo / Terra: i vertebrati terrestri non si sono evoluti per sfruttare le mie risorse / Tetrapodi:

Il disegno fu in seguito ripreso da diversi altri utenti, che realizzarono altri meme, mantenendo quasi sempre la stessa impostazione. Il Tiktaalik veniva ironicamente indicato come il responsabile di buona parte delle cose che non vanno nel mondo di oggi, semplicemente perché si era azzardato a dare il via alla conquista delle terre emerse da parte dei vertebrati.

Questo stronzo di un pesce un giorno ha deciso di uscire dall’acqua e ora devo andare al lavoro e pagare l’affitto

Sarei rimasto col culo nel brodo primordiale se avessi saputo che ci sarebbero stati giorni così

Nel Devoniano, la Terra era molto diversa da come la conosciamo oggi. Le terre emerse facevano parte della Pangea, un supercontinente che solo 180 milioni di anni fa iniziò a dividersi in continenti più piccoli, il processo che avrebbe portato alla situazione attuale con oceani e grandi masse di terre emerse.

Naturalmente il Tiktaalik non aveva idea di quali potessero essere le implicazioni delle prime escursioni fuori dall’acqua. Un misto di casualità e circostanze ora favorevoli ora avverse guida buona parte dell’evoluzione, e non sarebbe certo rispedendo indietro il Tiktaalik che si risolverebbero tutti i problemi. Ci sono ancora molte cose da scoprire sui primi animali che iniziarono a muoversi sulle terre emerse, ma è comunque certo che fu grazie a loro se oggi esistono i meme.