L’allarmismo per le esercitazioni militari nelle spiagge della Sardegna

Alcuni giornali hanno raccontato di una regione circondata da navi militari e spiagge chiuse, ma le cose non stanno esattamente così

Uno scorcio di Villasimius 
(ANSA/ UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE)
Uno scorcio di Villasimius (ANSA/ UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE)
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Nel fine settimana c’è stato un po’ di allarmismo causato dalla pubblicazione di alcuni articoli di giornale su una serie di esercitazioni della Marina militare italiana nel sud della Sardegna, che dovrebbero andare avanti fino alla fine di maggio.

L’articolo da cui è iniziato tutto era stato pubblicato venerdì 13 maggio dall’Unione Sarda e ripreso il giorno dopo dal Fatto Quotidiano e da diversi altri siti di news. Nel suo articolo, l’Unione Sarda parlava di una Sardegna «circondata» dalle navi militari, «oggi più che mai colonia e baricentro militare dell’Italia e della NATO». Quello del Fatto rincarava la dose citando nel proprio titolo la NATO – che in realtà è coinvolta solo marginalmente – e riportando la notizia di un presunto «stop alle spiagge»; lasciando intendere, ed è falso, che le esercitazioni in corso avrebbero impedito l’accesso alle spiagge e la balneazione sulla costa.

Entrambi gli articoli contenevano inoltre velati riferimenti alla guerra in Ucraina e a un conseguente rafforzamento delle attività militari della NATO.

La notizia, però, è stata ingigantita e va molto ridimensionata. Un portavoce della Marina militare di Cagliari ha chiarito che esercitazioni del genere vengono organizzate «da decenni» due volte all’anno e che ormai sono diventate «consuetudinarie». La NATO non è direttamente coinvolta nella sua organizzazione e gestione: il suo coinvolgimento è dato dal fatto che alle esercitazioni partecipano anche alcuni mezzi e navi di paesi che fanno parte della NATO e che la Marina «invita» a partecipare. Il portavoce della Marina ha aggiunto che le esercitazioni erano state programmate da tempo e che «non hanno nulla a vedere con la situazione attuale» in Ucraina.

Sono state organizzate dalla Marina nell’ambito di Mare Aperto, che la Marina stessa definisce «il maggior evento addestrativo della Marina Militare».

Alle esercitazioni stanno prendendo parte «5.000 tra donne e uomini appartenenti a 7 nazioni della NATO e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli, elicotteri, reparti della componente anfibia con mezzi da sbarco e veicoli d’assalto».  Alle esercitazioni partecipano anche decine di studenti e ricercatori universitari «in qualità di consulenti politici, consulenti legali e addetti alla pubblica informazione».

Le zone in cui si sta svolgendo l’esercitazione sono state rese pubbliche il 5 maggio con una ordinanza (PDF) emanata dalla capitaneria di porto di Cagliari. Nel documento si legge che l’esercitazione si sarebbe svolta in 16 zone di mare esplicitamente circoscritte, con tanto di coordinate geografiche: si trovano nei pressi di paesi nella provincia del Sud Sardegna, che copre l’area immediatamente a nord, est e ovest di Cagliari e in piccola parte in quella di Carbonia-Iglesias.

Alcune di queste si trovano effettivamente a poca distanza da famose spiagge sarde. La cosiddetta “area India” si trova in mare a circa un chilometro e mezzo dalle spiagge di Porto Corallo, una nota località turistica nel comune di Villaputzu, nella provincia del Sud Sardegna. La “area Hotel” è stata delimitata in un tratto di mare compreso fra altre due località piuttosto popolari nella zona, Capo Ferrato e Casa della Marina. Altre zone sono state individuate ad alcuni chilometri di distanza da località come Porto Pino, a sud di Carbonia, e Villasimius, nell’estremo sud della costa orientale sarda.

Nella sua ordinanza del 5 maggio la capitaneria di porto di Cagliari ha fatto sapere che in queste aree «sono vietati il transito, la sosta, la navigazione, l’ancoraggio di ogni tipologia di unità navale, comprese quelle da diporto, nonché le immersioni, la balneazione, la pesca ed i mestieri affini». Ma il divieto riguarda soltanto i tratti di mare molto circoscritti in cui sono in corso le esercitazioni, e non quelle circostanti.

Non si hanno notizie, insomma, di spiagge chiuse per via delle esercitazioni. «Tutte le nostre spiagge sono regolarmente aperte e nel fine settimana erano anche molto affollate», spiega Sandro Porcu, sindaco di Villaputzu. Porcu racconta che nel territorio di Villaputzu c’è una spiaggia che si trova in una zona militare, quella di Murtas, accessibile al pubblico soltanto in estate: il tratto di mare antistante alla spiaggia sarà effettivamente coinvolto nelle esercitazioni militari, nella cosiddetta “area Pisq 1”, ma come ogni anno «aprirà regolarmente al pubblico il primo di giugno».

«Le spiagge rimangono totalmente a disposizione dei cittadini», dice Salvatore Piu, sindaco di Muravera, in cui si trova la frazione di Capo Ferrato: «l’unico impedimento è alla pesca, ma i pescatori che in questo periodo devono rinunciarci percepiscono un risarcimento in denaro dalla Marina».

La conclusione delle esercitazioni è prevista per il 27 maggio, in tempo per l’inizio della stagione estiva.