Le molte critiche all’intervista a Sergei Lavrov

In Italia e all'estero si è discusso sull'opportunità di dare così tanto spazio al ministro degli Esteri russo, le cui dichiarazioni sono state definite «oscene» da Draghi

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, intervistato da Giuseppe Brindisi a "Zona Bianca" (via MediasetPlay)
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, intervistato da Giuseppe Brindisi a "Zona Bianca" (via MediasetPlay)
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L’intervista con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, trasmessa domenica sera dal programma di Rete 4 Zona Bianca condotto da Giuseppe Brindisi, ha provocato numerose reazioni e polemiche in Italia e all’estero, con osservatori ed esponenti politici che ne hanno messo in dubbio l’opportunità e l’utilità. L’intervista, praticamente senza contraddittorio, è stata ripresa da numerose testate estere, dopo che nelle settimane scorse la televisione italiana era già stata al centro di analisi e dibattiti sulla costante presenza di opinionisti filorussi nei suoi talk show.

Nel corso di una conferenza stampa, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha risposto a una domanda sul tema premettendo che in Italia ognuno è libero di dire ciò che vuole perché vige la libertà di espressione, mentre «il ministro Lavrov appartiene a un paese dove non c’è libertà di espressione». Draghi ha poi criticato duramente le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo a Zona Bianca:

Quello che il ministro Lavrov ha detto è aberrante. Per quanto riguarda poi la parte riferita a Hitler, e il fatto che “Hitler era ebreo”, quella è veramente oscena.

Nel corso dell’intervista, Lavrov aveva accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di avere organizzato un «genocidio» perpetrato dal proprio regime «nazista», aggiungendo che «anche Hitler aveva origini ebree», un argomento emerso in passato ma considerato infondato e senza prove. Lavrov aveva inoltre sostenuto che gli ebrei stessi siano i principali antisemiti, una tesi che viene spesso utilizzata come argomentazione proprio da chi ha idee antisemite e contro la popolazione ebraica.

Le dichiarazioni di Lavrov sull’antisemitismo sono state ampiamente riprese e criticate all’estero, in particolare in Israele, dove il governo ha convocato l’ambasciatore russo per avere chiarimenti e le scuse ufficiali da parte della Russia. Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha definito «menzogne» le parole di Lavrov mentre il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid le ha definite «imperdonabili».

Zelensky in un messaggio video ha detto di essere rimasto «senza parole» e di non avere sentito nessuna smentita o giustificazione da parte del governo russo per le dichiarazioni di Lavrov: «Sembra che abbiano dimenticato tutto ciò che ci ha insegnato la Seconda guerra mondiale, o forse non avevano mai imparato quelle lezioni».

Un portavoce del Dipartimento di Stato statunitense ha definito i commenti di Lavrov come «la forma più bassa di razzismo» e «bugie insidiose». Ha poi aggiunto che l’intervista è l’ennesima dimostrazione di quanto in basso possa cadere il governo russo, da quando ha avviato l’invasione militare dell’Ucraina.

In Italia il confronto non è stato solamente sulle dichiarazioni di Lavrov, ma sulla stessa opportunità di intervistarlo per quasi 40 minuti in prima serata e solo su argomenti concordati in precedenza, lasciando che fossero dette le numerose falsità sfruttate dalla propaganda russa, senza contraddittorio. Draghi ha definito l’intervista «un comizio»:

La domanda che ci si deve chiedere è se si debba accettare di invitare una persona che chiede di essere intervistata senza nessun contraddittorio, per un periodo di tempo, quindi non un’intervista di uno o due minuti. Beh, non è granché. Non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee. Non è granché.

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha criticato l’intervista e la scelta di trasmetterla: «Trovo sia un’onta insopportabile. Quella roba non ci rappresenta, e non c’entra niente con l’Italia che sta chiaramente dalla parte degli aggrediti e non dalla parte di un popolo aggressore che sta commettendo crimini di guerra». Il Movimento 5 Stelle ha fatto critiche simili, mentre il centrodestra ha difeso la scelta di Mediaset di trasmettere l’intervista su Rete 4, pur criticando con sfumature diverse le dichiarazioni di Lavrov.

Brindisi, il giornalista che conduce Zona Bianca, ha comunque difeso la trasmissione e a Repubblica ha detto di non avere «nulla da rimproverarmi». Brindisi ha ammesso che Lavrov aveva chiesto di sapere in anticipo gli argomenti dell’intervista e di poter esprimere le proprie opinioni «in modo integrale». Brindisi ha anche difeso la scelta di concludere il collegamento con Mosca augurando «buon lavoro» a Lavrov, dicendo di avere inteso che lavorasse per la pace. Ha poi aggiunto di essere orgoglioso del lavoro svolto e di volere intervistare il presidente russo, Vladimir Putin.