Cosa c’è nel nuovo decreto del governo per l’attuazione del PNRR

Sono state introdotte nuove misure contro l'evasione fiscale e anticipate le sanzioni per chi non permette i pagamenti con il POS

Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco (ANSA/EPA/Roberto Monaldo)
Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco (ANSA/EPA/Roberto Monaldo)

Mercoledì il governo ha approvato un decreto che contiene diverse misure per facilitare l’attuazione del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che è necessario rispettare per usufruire dei finanziamenti europei per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia. Il decreto, approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, servirà ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel piano entro il prossimo 30 giugno, data concordata con la Commissione Europea.

Negli articoli del decreto ci sono, tra le altre cose, alcune misure che hanno l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e il “lavoro nero”. È stata anticipata dal primo gennaio 2023 al prossimo 30 giugno l’entrata in vigore delle sanzioni agli esercenti che non permettono i pagamenti con POS, il dispositivo che serve a gestire i pagamenti elettronici tramite carta bancomat o di credito (multa che sarà di 30 euro per qualsiasi importo, più il 4 per cento del valore della transazione negata).

Viene inoltre esteso l’obbligo della fatturazione elettronica anche alle partite IVA in “regime forfettario” (cioè quelle a cui si applica la flat tax al 15 per cento su redditi fino a 65mila euro), ma ne sono escluse le partite IVA con redditi entro i 25mila euro.

Per quanto riguarda il contrasto al lavoro irregolare, il decreto prevede l’istituzione di un “Portale Nazionale del Sommerso”, che sostituirà tutte le banche dati esistenti e in cui confluiranno tutti i verbali delle attività di vigilanza e monitoraggio di Ispettorato nazionale del lavoro, Inps, Inail, Carabinieri e Guardia di Finanza.

In ambito di giustizia, il decreto introduce un comitato tecnico scientifico «per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria». Il comitato sarà in sostanza un organo con funzioni di consulenza del ministero della Giustizia per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di velocizzazione dei procedimenti civili.

Tra le altre misure del decreto, ce n’è anche una per migliorare il meccanismo di monitoraggio del Superbonus 110% e per evitare le frodi (ne sono state segnalate parecchie negli ultimi mesi, e sono da molti considerate uno dei problemi principali del bonus). Per fare ciò viene reso obbligatorio l’invio preventivo delle pratiche di ristrutturazione all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, come attualmente avviene per l’Ecobonus al 65%.

Il decreto introduce anche una deroga alle leggi attualmente in vigore che permetterà a tutti gli enti pubblici titolari di interventi previsti dal PNRR di assegnare incarichi di consulenza retribuiti a lavoratori in pensione. Questi contratti a termine non potranno superare i 36 mesi e dovranno terminare entro il 31 dicembre 2026.

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