Una canzone di Marvin Gaye

Il woah sentito in tutto il mondo

(John Minihan/Getty Images)
(John Minihan/Getty Images)

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I Foo Fighters hanno annullato il tour in conseguenza della morte del loro batterista Taylor Hawkins.
Oggi compie 60 anni MC Hammer, sparito dal giro tra molte traversie, ma che a un certo punto fu il re del mondo: a me piaceva questa , per tutto quanto .
Invece 30 anni fa uscì Rhythm is a dancer , che allora fu piuttosto una cosa. Loro erano tedeschi ma ci colonizzarono il mondo, e si capisce perché.

Mercy mercy me (The ecology)
Marvin Gaye

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Gli americani hanno questo modo di dire, di un evento che abbia avuto risonanze mondiali, o che a loro sembrano mondiali anche se se ne sono accorti solo loro, perché tendono a essere un po’ autoreferenziali: “heard round the world”, che vuol dire “si è sentito in tutto il mondo”. Il suo uso più famoso per me – e per parecchi americani – è in “shot heard round the world” in riferimento a un leggendario fuoricampo che fece vincere ai New York Giants la finale di lega del baseball del 1951, nel “derby” contro i Brooklyn Dodgers. Ma in realtà quella stessa espressione aveva una storia più lunga, ho scoperto poi, e risale alla Guerra d’Indipendenza degli Stati Uniti, per descrivere il cui presunto sparo iniziale Ralph Waldo Emerson scrisse appunto di uno “shot heard round the world”. Poi ci sono state molte altre occorrenze e citazioni.
Quella più recente è di questa settimana, e bisogna dire che non si tratta stavolta di una sopravvalutazione: in diversi hanno chiamato “slap heard round the world” il ceffone di Will Smith alla cerimonia degli Oscar.

Mi permetto di abusarne anch’io, perché quello che apre Mercy mercy me è il ” woah heard around the world”: non c’è woah che si più riconoscibile e che sia rimasto di più nella cultura occidentale dell’ultimo mezzo secolo. Era il 1971, lui era già famoso ed era già un gran figo da un pezzo: fece questo disco di temi “di impegno”, col primo singolo What’s going on che andò fortissimo, e questo, il secondo, altrettanto. E fu una delle prime grandi canzoni ecologiste di sempre.

Woah
Oh, mercy, mercy me
Things ain’t what they used to be, no no
Where did all the blue skies go?
Poison is the wind that blows
from the north and south and east

Ma la cosa speciale non è il testo, ma la sua costruzione e le sue invenzioni. È una canzone senza ritornello, con un andamento melodico e un cantar distratto che però hanno sotto un ritmo formidabile fatto da una serie di strumenti e suoni molto definiti, incessanti dall’inizio alla fine. Fateci caso.

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