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  • Sabato 12 marzo 2022

Quanto gas importano i paesi europei dalla Russia

L'Unione Europea prende dalla Russia circa il 40% di tutto il gas che importa: tra i paesi più dipendenti ci sono Germania e Italia

(AP Photo/Matthias Rietschel)
(AP Photo/Matthias Rietschel)

Da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina i paesi occidentali hanno applicato sanzioni molto dure nei confronti della Russia, che stanno già avendo le prime conseguenze, mettendo in seria crisi il sistema finanziario e industriale del paese.

Al di là delle sanzioni, però, nessun paese ha deciso di interrompere l’importazione di gas naturale, che è una parte fondamentale dell’approvvigionamento energetico e viene usato, oltre che per produrre energia, nel riscaldamento degli edifici e in molte cucine. È fondamentale soprattutto per i paesi europei, dato che circa un terzo del gas che consumano proviene dalla Russia. Nessuna sanzione però è stata indirizzata esplicitamente verso le esportazioni di gas.

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Una chiara idea di quanto i paesi europei dipendano dal gas russo la forniscono i dati Eurostat sulle importazioni. Nel 2020, rispetto al totale del gas importato in tutta l’Unione Europea, il 38,1 per cento proveniva dalla Russia.

Il secondo paese fornitore di gas è la Norvegia, che però conta solo per il 16 per cento, e poi in percentuali minori ci sono Algeria, Regno Unito e Qatar. Uno dei maggiori importatori di gas dalla Russia è la Germania, che importa il 65,2 per cento del totale, mentre l’Italia ne importa il 43,3 per cento. Ci sono poi paesi che ne importano molto di meno, sempre in proporzione: per esempio la Francia solo il 16,8 per cento, dato che può contare su altre risorse energetiche, in particolare grazie al suo ampio uso dell’energia nucleare.

La dipendenza energetica dei paesi europei dalla Russia è un problema di cui si è a conoscenza da anni, e finora da parte dell’Unione Europea non si è fatto molto per porvi rimedio. Basti pensare che negli ultimi anni è stato costruito un nuovo grande gasdotto, il Nord Stream 2, che avrebbe dovuto aumentare la portata di gas russo in Europa, mettendo direttamente in comunicazione la Russia con la Germania. Dopo l’invasione dell’Ucraina, la certificazione per l’apertura del gasdotto è stata però sospesa dal governo tedesco.

Non è detto che in futuro non ci saranno sanzioni che colpiranno la Russia direttamente sulle esportazioni di gas, ma soprattutto non è detto che non sarà la stessa Russia a decidere di interrompere la fornitura di gas come ripercussione.

Per questo motivo in questi giorni tutti i paesi europei stanno studiando come accedere a fonti alternative, prevalentemente stringendo nuovi accordi con altri paesi. Alcuni giorni fa l’Italia ha avviato colloqui con l’Algeria, per aumentare l’importazione di gas. Secondo diversi analisti internazionali sono comunque misure tardive che difficilmente riusciranno a sopperire all’enorme quantità di gas importato dalla Russia nel breve periodo.

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