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  • Mercoledì 2 febbraio 2022

Le nuove regole per gestire i contagi a scuola

«I vaccinati non andranno più in DAD», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, e per i non vaccinati è stato ridotto il numero di giorni della didattica a distanza

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Mercoledì il governo ha annunciato che cambieranno le regole sulla gestione dei contagi da coronavirus nelle scuole, uniformandole per tutte le fasce d’età e riducendo il numero minimo di giorni in cui è prevista la didattica a distanza (DAD). In pratica, come già avviene al momento nelle scuole medie e superiori, anche alla scuola elementare le restrizioni in caso di contagi in una classe verranno differenziate per alunni vaccinati e non vaccinati. Come ha detto in conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza, «i vaccinati non andranno più in DAD» e per i non vaccinati la DAD durerà cinque giorni e non più dieci.

«Alle scuole dell’infanzia», ha detto Speranza, «solo al quinto caso si interromperanno le lezioni in presenza»; alle scuole primarie «solo al quinto caso si ricomincerà ad andare in DAD», ma dovranno andarci solo i non vaccinati. Per quanto riguarda invece la scuola secondaria «dopo il secondo caso andranno in DAD gli studenti non vaccinati, mentre i vaccinati potranno continuare a fare lezione in presenza». Maggiori dettagli sono stati aggiunti in un comunicato stampa pubblicato sul sito del governo.

Le regioni avevano chiesto da diverso tempo al governo di modificare le regole sulla gestione dei contagi e sulla DAD, considerate da molti amministratori locali, dirigenti scolastici e genitori troppo complicate e difficili da far rispettare. La richiesta principale era di tenere aperte le scuole il più possibile, in modo da creare meno problemi alle famiglie.

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