I grandi elettori positivi o in quarantena voteranno in un parcheggio della Camera

La decisione è stata formalizzata con un decreto legge del governo

(Mauro Scrobogna /LaPresse)
(Mauro Scrobogna /LaPresse)

Giovedì durante la riunione dei capigruppo il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato di aver trovato una soluzione per far partecipare all’elezione del presidente della Repubblica i grandi elettori positivi o in quarantena, che in teoria non potrebbero lasciare le proprie abitazioni. Fico ha spiegato che queste persone voteranno in un seggio speciale che verrà allestito in un parcheggio adiacente alla Camera dei deputati, in via della Missione a Roma. La decisione è stata formalizzata venerdì da un apposito decreto legge del governo. Il primo voto per il presidente della Repubblica è previsto per lunedì 24 gennaio.

Del problema si discuteva ormai da giorni: secondo un calcolo di Repubblica i parlamentari attualmente positivi o in quarantena sono circa una trentina, mentre non si conoscono le condizioni dei 58 delegati regionali che completano il gruppo dei grandi elettori.

«Ritengo di poter prospettare la previsione di una postazione per la raccolta del voto appositamente predisposta al di fuori dell’aula, ma in un’area esterna di pertinenza della Camera e dunque rientrante nella sede della Camera stessa», ha detto Fico durante la riunione dei capigruppo. Fico ha cioè lasciato intendere che la soluzione del parcheggio di via della Missione rispetta anche le interpretazioni più stringenti della Costituzione, che agli articoli 83 e 85 specifica che il Presidente debba essere eletto «in seduta comune», quindi nello stesso posto, dai grandi elettori.

La soluzione di un seggio fisico era stata prospettata nei giorni scorsi anche da diversi commentatori ed esperti di Diritto costituzionale. «I positivi e i quarantenati devono essere fatti partire, e una volta giunti a Roma va costruito un luogo fisico per farli votare, o dentro al palazzo o fuori, come avviene per i seggi ospedalieri», aveva detto il costituzionalista Francesco Clementi al podcast del Post Politics, «perché evidentemente a nessuno può essere impedito di votare per il capo dello Stato».

– Leggi anche: La più lunga elezione di un presidente della Repubblica di sempre

Il decreto legge del governo che predisporrà il seggio per i grandi elettori positivi e quarantenati contiene anche diverse indicazioni su come si dovranno comportare per arrivare ed alloggiare a Roma nei giorni del voto, che non possono usare i mezzi pubblici – per spostarsi dovranno usare un «mezzo proprio o sanitario» – né entrare in contatto con persone diverse da chi si occuperà del loro voto, e hanno l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 sia all’aperto sia al chiuso.

Sembra che il decreto non abbia chiarito, stando alle informazioni che ha diffuso a riguardo il govenro, se le eccezioni saranno valide solo per gli asintomatici o anche per i sintomatici che in teoria sarebbero comunque in grado di arrivare a Roma senza grossi rischi per la salute.

Non è chiaro nemmeno come avverrà materialmente il voto. Gregorio Fontana, parlamentare di Forza Italia e questore della Camera, ha ipotizzato con la Stampa che potrebbe essere montata una cabina speciale, oppure «potrebbero anche non scendere dalla macchina, basta che siano soli nell’abitacolo: ricevono la scheda, votano e se ne vanno». La Stampa precisa che secondo le indicazioni di Fico «due segretari d’aula e alcuni funzionari della Camera assicureranno la correttezza delle operazioni».