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  • Venerdì 21 gennaio 2022

I negozi in cui si potrà entrare senza Green Pass dal primo febbraio

Sono quelli che forniscono servizi essenziali, ha deciso il governo con l'ultimo DPCM: ma il sistema di controlli è piuttosto debole

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)

Venerdì mattina il governo ha approvato l’elenco dei negozi in cui a partire dal 1° febbraio si potrà entrare senza Green Pass. Da quel giorno per entrare nella maggior parte dei negozi bisognerà infatti avere almeno il Green Pass “base”, cioè quello che si può ottenere anche solo con un test antigenico o molecolare. I controlli, è scritto nel DPCM, dovranno essere svolti dai titolari dei negozi e potranno esserci controlli a campione anche dei «responsabili di servizi» sanitari e di sicurezza: un sistema che, come è successo finora in situazioni simili, sembra essere facilmente aggirabile.

I negozi in cui si potrà entrare anche senza Green Pass sono quelli che erogano servizi essenziali: alimentari, farmacie, edicole, benzinai, ottici, mercati all’aperto. Nell’elenco non sono comprese le tabaccherie, su cui sembra che negli ultimi giorni si stesse concentrando il dibattito all’interno del governo: le persone che non hanno il Green Pass non potranno entrarvi.

Di seguito l’elenco dei negozi in cui si potrà entrare senza Green Pass, secondo il DPCM:

1. Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto

2. Commercio al dettaglio di prodotti surgelati

3. Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati

4. Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati

5. Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari

6. Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)

7. Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

8. Commercio al dettaglio di materiale per ottica

9. Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

Servirà quindi un Green Pass “base” per accedere a servizi piuttosto importanti ma considerati come non essenziali come poste, banche e uffici pubblici. Nel DPCM si precisa però che non servirà un Green Pass per presentare una denuncia, per testimoniare a un processo, e per sottoporsi a una visita medica.

Il DPCM approvato venerdì completa il decreto legge approvato l’8 gennaio, che aveva stabilito l’obbligatorietà del Green Pass a partire dall’1 febbraio, ma che aveva rimandato l’elenco dei negozi esentati a una misura successiva.

– Leggi anche: Il calendario delle nuove restrizioni

In base al decreto legge dell’8 gennaio, dal 1° febbraio l’Agenzia delle Entrate comincerà inoltre i controlli incrociati con l’anagrafe vaccinale per chi ha almeno 50 anni. Per chi risulterà non vaccinato, ci sarà una sanzione una tantum di 100 euro.

Dal 15 febbraio poi i datori di lavoro del settore pubblico e privato dovranno cominciare a controllare che i dipendenti di almeno 50 anni abbiano il Green Pass “rafforzato”, che si ottiene se si è vaccinati o se si è guariti dalla COVID-19, in entrambi i casi da meno di 6 mesi. In caso di inadempienza, i lavoratori risulteranno assenti ingiustificati. Per chi ha più di 50 anni e si presenta sul luogo di lavoro senza Green Pass “rafforzato”, ci sarà inoltre una sanzione tra i 600 e i 1.500 euro.