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  • Sabato 8 gennaio 2022

Ci sono 20 paesi in cui il tentato suicidio è un reato

Il Pakistan è uno di questi, ma il parlamento sta discutendo un emendamento per decriminalizzarlo

A ottobre una commissione del Senato del Pakistan ha approvato un emendamento per decriminalizzare i tentativi di suicidio, che attualmente nel paese sono puniti con un anno di carcere, una multa o entrambe le cose: prima della sua approvazione definitiva, l’emendamento dovrà essere votato dal Senato e poi passare anche dalla Camera. Il Pakistan è uno dei venti paesi al mondo in cui il tentato suicidio è un reato, e in cui le persone che tentano di togliersi la vita e non ci riescono possono essere punite dallo stato.

Le leggi che puniscono il tentato suicidio sono spesso legate a princìpi morali legati alla religione. Secondo gli esperti di salute mentale sarebbero però controproducenti, ragione per cui l’aggiornamento del Piano d’azione per la salute mentale per il 2013-2030, approvato a maggio dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dice che la decriminalizzazione aiuterebbe a ridurre le morti per suicidio nel mondo.

I paesi in cui il suicidio è considerato un reato si trovano per la maggior parte in Africa. I più popolosi sono il Pakistan (che ha più di 220 milioni di abitanti), la Nigeria (che ne ha 206) e il Bangladesh (165). Fino a pochi anni fa anche in India, a Cipro, in Libano, a Singapore e alle Isole Cayman i tentativi di suicidio erano puniti, ma di recente sono stati decriminalizzati. L’OMS stima che il 79 per cento dei suicidi avvenga nei paesi in cui il reddito medio è più basso.

Secondo l’United for Global Mental Health, un’organizzazione internazionale che si occupa di salute mentale, le leggi che puniscono chi ha tentato il suicidio sono un problema: «La criminalizzazione e le pene inflitte agli individui che hanno un comportamento suicidario costituiscono un grosso ostacolo all’accesso a terapie appropriate e adeguate», dice il suo ultimo rapporto sul tema, pubblicato a settembre.

Da un lato né il carcere né le multe rientrano in un sensato percorso terapeutico per le persone con tendenze suicide, dall’altro la presenza di leggi criminalizzanti può spingere parenti, amici e medici delle persone interessate a non denunciare i tentati suicidi, rendendo ancora più difficili eventuali interventi terapeutici. Inoltre queste leggi contribuiscono a stigmatizzare i problemi di salute mentale, e così disincentivano le persone che avrebbero bisogno di fare terapia a chiedere aiuto.

Per quanto riguarda il Pakistan, l’OMS ha stimato che nel 2019 ci siano stati circa 19mila suicidi. Dato che a livello globale si ritiene che per ogni suicidio avvengano dai dieci ai venti tentativi di suicidio, è possibile che nel paese ogni anno ce ne siano tra i 130mila e i 260mila.

Non esistono però statistiche, né dati sulle condanne, che si ritiene comunque siano poche e non diano una misura dei reali casi di tentato suicidio: da un lato perché molti medici dichiarano i tentativi di suicidio degli incidenti, dall’altro perché spesso gli agenti di polizia – o medici meno compassionevoli – estorcono denaro alle persone sopravvissute a un tentativo di suicidio e alle loro famiglie per non denunciarlo.

Un articolo del Guardian spiega che per questo la criminalizzazione rende più complicati gli studi sulla salute mentale: impedisce infatti di ottenere dati su cui basare studi affidabili.

L’articolo del Codice penale pakistano contro il suicidio risale al 1860 e fu scritto dagli allora dominatori britannici (il Regno Unito decriminalizzò il suicidio nel 1961). L’emendamento che lo eliminerebbe è stato criticato dal ministero dell’Interno, secondo cui l’attuale norma funzionerebbe come deterrente.

Per il fondatore dell’organizzazione per la salute mentale Taskeen, il medico Taha Sabri, intervistato dal Guardian, la vera ragione dell’opposizione alla legge però sarebbe un’altra: «Sospettiamo che la legge sul suicidio sia una grossa fonte di ricavi per i poliziotti. Non vogliono che sia decriminalizzato perché perderebbero i soldi delle estorsioni». Sono soprattutto le famiglie con meno risorse economiche a subire queste estorsioni, dato che non possono permettersi ricoveri in strutture sanitarie private dove il personale è più discreto.

Già nel 2017 il Senato pakistano aveva approvato un emendamento al Codice penale che eliminava il reato di tentato suicidio, ma la proposta non era mai stata discussa dalla Camera, per l’opposizione del ministero dell’Interno. Non si sa come andrà a finire questa volta.

Tra gli altri paesi in cui i tentativi di suicidio sono puniti, quelli in cui si è in qualche misura discusso di decriminalizzare il suicidio sono il Ghana (dove la pena massima è di tre anni di carcere), la Guyana, il Kenya e Santa Lucia (due anni), la Malesia e la Nigeria (un anno).

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.

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