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  • Giovedì 6 gennaio 2022

Il durissimo discorso di Biden per l’anniversario dell’assalto al Congresso

Il presidente americano ha attaccato soprattutto Trump, che ha definito una grave minaccia alla democrazia

(AP Photo/Andrew Harnik)
(AP Photo/Andrew Harnik)

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto un discorso durissimo per commemorare l’anniversario dell’assalto all’edificio del Congresso, compiuto il 6 gennaio 2021 da un gruppo di sostenitori dell’ex presidente Donald Trump con l’intento di fermare il processo di certificazione delle elezioni presidenziali, vinte da Biden.

Il discorso è la più dura condanna che Biden abbia rivolto a Trump da quando è diventato presidente. Lo ha accusato di aver istigato i suoi sostenitori ad assaltare l’edificio del Congresso, e poi di non aver fatto niente per fermare le violenze. Soprattutto, lo ha accusato di aver cercato di sovvertire il processo elettorale, spargendo una «rete di menzogne» che ha coinvolto il suo elettorato.

Il riferimento fatto da Biden è alla falsa teoria, tuttora sostenuta da Trump e creduta dalla maggioranza dell’elettorato repubblicano, che le elezioni presidenziali di fine 2020 siano state truccate e che Biden sia un presidente illegittimo.

Un anno fa, in questo luogo sacro, la democrazia è stata attaccata. Il volere del popolo è stato messo sotto attacco. La costituzione, la nostra costituzione, ha dovuto affrontare la più grave delle minacce. […] Per la prima volta nella nostra storia, un presidente non ha soltanto perso un’elezione: ha cercato di sovvertire il pacifico trasferimento dei poteri, mentre una folla violenta entrava nel Campidoglio. Ma hanno fallito.

Nel corso del suo discorso, Biden non ha menzionato Trump per nome nemmeno una volta, ma lo ha accusato con eccezionale durezza.

Ecco la verità: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America ha creato e diffuso una rete di menzogne sulle elezioni del 2020. Lo ha fatto perché dà più valore al potere che ai princìpi […], perché considera il proprio interesse più importante dell’interesse di questo paese e dell’America, e perché per lui il suo ego ferito vale più della democrazia e della costituzione. Non può accettare di aver perso.

Il discorso di Biden, che è stato preceduto da un discorso quasi altrettanto duro della vicepresidente Kamala Harris, ha diversi elementi eccezionali o quanto meno inusuali. Anzitutto, è piuttosto raro che un presidente in carica tenga un discorso nel Congresso che non sia l’annuale Stato dell’Unione; inoltre, è piuttosto eccezionale che un presidente attacchi così violentemente un suo predecessore.

Ma per Biden questa durezza è giustificata dal fatto che il 6 gennaio 2021 la democrazia americana fu in serio pericolo, e per molti versi lo è tuttora: nel corso dell’ultimo anno il movimento conservatore e in alcuni casi antidemocratico che si è costituito attorno a Trump non si è affatto indebolito, e anzi è diventato più influente perché molte delle teorie dell’ex presidente sono state adottate dalla maggioranza dell’elettorato Repubblicano.

Biden ha aggiunto di essere pronto a difendere la democrazia, usando espressioni piuttosto retoriche.

Non sono stato io a cercare lo scontro che si è svolto in questo Campidoglio un anno fa. Ma non mi ritirerò dal combattimento. Sosterrò l’attacco. Difenderò questa nazione, e non consentirò a nessuno di tenere una lama puntata alla gola della democrazia.

Trump, in un comunicato, ha risposto al discorso di Biden definendolo «uno spettacolo politico» e «una distrazione per il fatto che Biden ha completamente e totalmente fallito». Ha poi ripetuto la falsa teoria per cui il risultato elettorale sarebbe stato frutto di brogli.

– Leggi anche: Dove sta andando il partito Repubblicano, a un anno dall’assalto al Congresso