Guida semplice alle regole su isolamento, quarantena e autosorveglianza

Risposte alle due vere domande – “devo fare il tampone?” e “quando posso fare il tampone?” – nel labirinto di casistiche esistenti

(Guido Calamosca/LaPresse)
(Guido Calamosca/LaPresse)

Dal 31 dicembre sono entrate in vigore nuove regole per chi risulta positivo al coronavirus e per chi ha avuto contatti stretti con persone positive: in alcuni casi è stato eliminato l’obbligo di quarantena, sostituita con una forma di autosorveglianza, e in altri ne è stata diminuita la durata. L’accumularsi di casistiche diverse, tra vaccinati col richiamo, non vaccinati, vaccinati solo col primo ciclo, sintomatici, asintomatici eccetera ha creato un discreto labirinto di tempistiche e regole diverse, complicato peraltro dalle varie anticipazioni uscite sui giornali e da una certa confusione del governo nella presentazione delle nuove norme.

Il risultato sono un bel po’ di incomprensioni che a volte hanno coinvolto anche le stesse autorità sanitarie che devono applicare le regole. C’è poi un’altra questione: al momento in Italia ci sono più di un milione di persone ufficialmente positive, con tutti i relativi contatti stretti. Significa che le aziende sanitarie non riescono a stare dietro a gran parte delle quarantene, e addirittura a volte ai provvedimenti di isolamento. Per centinaia di migliaia di persone, quindi, nelle ultime settimane queste situazioni sono state gestite di fatto autonomamente, e con ogni probabilità continuerà a essere così nel breve periodo.

Questo vale soprattutto per chi deve fare la quarantena e l’autosorveglianza: i controlli sono perlopiù saltati, e quindi occorre informarsi da soli, o attraverso il medico di famiglia, su quali regole seguire. Nella maggior parte dei casi, la domanda principale è quando si possa fare il tampone per uscire dall’isolamento o dalla quarantena. Tampone che, peraltro, ormai in molti casi bisogna prenotarsi e pagarsi da sé in farmacia o presso un centro privato, perché il servizio pubblico non riesce da settimane a garantirlo a tutti in tempi ragionevoli.

Nel caso delle quarantene e delle autosorveglianze, le tempistiche sono quelle previste dalle circolari ministeriali e dai decreti, e avrebbero valore legale: ma di fatto nella stragrande maggioranza dei casi non esistono controlli, quindi si tratta di regole che ciascuno dovrebbe capire e seguire autonomamente. Di seguito quindi c’è una guida alle varie casistiche, sia che si risulti positivi al coronavirus sia che si abbiano avuto contatti stretti con un caso positivo, che rispondono in un modo auspicabilmente semplice e intuitivo alle due principali domande: “devo fare il tampone?” e “quando posso fare il tampone?”.

Isolamento/quarantena
Prima di tutto una differenza semantica: nella terminologia adottata dal governo, l’isolamento è quello che riguarda le persone positive, la quarantena quella che riguarda i contatti stretti delle persone positive. Chi ha ricevuto il richiamo del vaccino, ha completato il primo ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o è guarito da meno di 120 giorni, non fa la quarantena ma l’autosorveglianza.

Isolamento (persone positive)

• Vaccinati con richiamo, o con seconda dose ricevuta da meno di 4 mesi
L’isolamento dura per tutti un minimo di 7 giorni: le circolari li conteggiano dalla comparsa dei sintomi, ma più normalmente vengono contati dal momento del prelievo del tampone positivo. Finisce con un tampone rapido o molecolare negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Se si è sempre stati asintomatici, cioè, si può fare il tampone dopo sette giorni; se si hanno avuto sintomi, si devono aspettare tre giorni dalla loro scomparsa.

Se il primo test per uscire dall’isolamento risulta positivo, si possono fare i successivi con la frequenza che si preferisce, finché se ne ottiene uno negativo, dato che le legislazioni vigenti non specificano i giorni che devono passare per fare un test. Se continuano a risultare positivi, una cosa rara ma che può succedere, si può uscire dall’isolamento al termine del 21esimo giorno se non si hanno più sintomi da una settimana.

• Vaccinati con seconda dose ricevuta da oltre 4 mesi, o non vaccinati
L’isolamento dura in questo caso per tutti un minimo di 10 giorni (anche qui, conteggiati di norma dal momento del prelievo), e finisce con un tampone rapido o molecolare negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Se si è sempre stati asintomatici, cioè, si può fare il tampone dopo dieci giorni; se si hanno avuto sintomi, si devono aspettare tre giorni dalla loro scomparsa.

Anche in questo caso se il primo test per uscire dall’isolamento risulta positivo, si possono fare i successivi con la frequenza che si preferisce, finché se ne ottiene uno negativo. E anche in questo caso, se continuano a risultare positivi, si può uscire dall’isolamento al termine del 21esimo giorno se non si hanno più sintomi da una settimana.

Quarantena (contatti con positivi)
Qui c’è un elenco di tutte le situazioni che il ministero della Salute considera un contatto stretto.

• Vaccinati con il primo ciclo da oltre 4 mesi, o guariti da più di 4 mesi ma meno di 6 mesi
La quarantena dura cinque giorni dall’ultimo contatto a rischio. Al quinto giorno si deve fare un tampone rapido o molecolare, anche presso un centro privato: se è negativo, finisce la quarantena.

• Persone non vaccinate, o persone che non hanno ancora completato il primo ciclo vaccinale da almeno 14 giorni
La quarantena dura 10 giorni dall’ultimo contatto a rischio. Dopo si deve fare un test antigenico o molecolare, e se è negativo termina la quarantena. In alternativa la quarantena può finire dopo 14 giorni anche senza tampone, a patto di non avere avuto sintomi.

Autosorveglianza (contatti con positivi)

• Vaccinati con richiamo, o con seconda dose ricevuta da meno di 4 mesi, o guariti da meno di quattro mesi
Asintomatici: si applica invece una forma di autosorveglianza di 5 giorni dal momento dell’ultimo contatto con la persona positiva. In questi 5 giorni si ha l’obbligo di monitorare le proprie condizioni di salute e di indossare le mascherine FFP2. Se non si manifestano sintomi riconducibili alla COVID-19, l’autosorveglianza termina dopo 5 giorni senza il bisogno di fare tamponi molecolari o test antigenici, ma per altri cinque giorni si è comunque obbligati a indossare le mascherine FFP2.

Sintomatici: se nei 5 giorni di autosorveglianza compaiono sintomi, si deve fare un test antigenico rapido o un tampone molecolare. Se il risultato è negativo ma i sintomi persistono si deve fare un altro test al quinto giorno dal contatto, e ottenere risultato negativo per terminare l’autosorveglianza.

– Leggi anche: Come riapriranno le scuole

(una sintesi di ANCI Toscana)