Il presidente polacco ha bloccato una controversa legge sui media
Avrebbe vietato ai media del paese di avere proprietà straniere, colpendo soprattutto la principale TV indipendente della Polonia
Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha messo il veto su una controversa legge sui media che era stata molto dibattuta nelle scorse settimane, e che avrebbe voluto impedire alle proprietà straniere di controllare i media del paese. Il 17 dicembre la legge era stata approvata in via definitiva dal parlamento, ma per essere promulgata avrebbe dovuto essere firmata da Duda: dopo il veto del presidente, le possibilità di una sua entrata in vigore con il testo attuale si sono ridotte sensibilmente.
Secondo molti critici del governo polacco, la legge avrebbe colpito principalmente la televisione TVN, di proprietà americana e considerata una delle poche fonti di informazione indipendente in Polonia.
La legge era stata promossa dal partito di destra Diritto e Giustizia (PiS, il principale partito della coalizione di governo) e prevedeva il divieto per le società che hanno sede al di fuori dello Spazio economico europeo (SEE, che include i paesi dell’Unione, Islanda, Liechtenstein e Norvegia) di possedere quote di maggioranza nei media polacchi.
Il primo ministro Mateusz Morawiecki, del PiS, ha detto che l’obiettivo della legge era evitare che i media polacchi venissero venduti a investitori russi, cinesi o arabi. Ma secondo diversi esperti, critici del PiS, serviva soprattutto a rafforzare il controllo del governo su TVN, la televisione nazionale del gruppo statunitense Discovery, che gestisce tra gli altri il popolare canale di notizie TVN24 e che aveva più volte criticato il governo semi-autoritario della Polonia.
La legge era stata approvata dalla Camera bassa (Sejm) ad agosto, con grossi problemi per la maggioranza nel trovare i voti necessari, ma a settembre il Senato (dove invece è l’opposizione in maggioranza) l’aveva respinta. Era quindi tornata in discussione alla Camera, dove il 17 dicembre era stata approvata in via definitiva con 229 voti favorevoli, 212 contrari e 11 astenuti (la Camera può ribaltare il veto del Senato in una terza votazione con la maggioranza assoluta dei votanti).
Era stata duramente criticata dagli Stati Uniti, e sia l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sia quella del suo predecessore Donald Trump avevano fatto pressioni affinché il governo polacco lasciasse stare TVN. Ad agosto, dopo la prima approvazione da parte della Camera bassa, il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva detto di essere «profondamente preoccupato» dalla proposta di legge. Lo stesso presidente Duda, che pur essendo formalmente indipendente è legato a Diritto e Giustizia (PiS), aveva più volte espresso perplessità per la legge e per le possibili ripercussioni che avrebbe potuto causare nei rapporti con gli Stati Uniti.
Lunedì, motivando il suo veto in un messaggio in diretta televisiva, Duda ha detto di essere d’accordo in linea di principio sul fatto che ci dovrebbe essere un limite alla presenza di proprietà straniere nel settore dei media, ma ha aggiunto che in questo caso la legge avrebbe danneggiato un’azienda che già opera legalmente in Polonia, e che avrebbe avuto un impatto negativo sull’economia polacca. Se Duda avesse approvato la legge, Discovery avrebbe avuto solo sei mesi per vendere le sue quote in TVN.
La Costituzione polacca prevede che la Camera bassa del Parlamento possa respingere il veto del presidente con una maggioranza di tre quinti dei deputati (che sono in tutto 460). La coalizione di governo avrebbe quindi bisogno di 276 voti ma al momento ne ha solo 228. La legge tornerà quindi alla Camera bassa per una nuova lettura.