Negli Stati Uniti è stata approvata la pillola di Pfizer contro la COVID-19

AP Photo/Jacquelyn Martin, File
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Mercoledì l’agenzia governativa statunitense che si occupa anche della sicurezza e dell’approvazione dei farmaci, la Food and Drug Administration (FDA), ha approvato l’uso della pillola contro la COVID-19 prodotta da Pfizer. Si chiama Paxlovid ed è il primo farmaco di questo tipo a ricevere un’approvazione da parte di un’autorità di controllo. La FDA ne ha autorizzato l’uso sulle persone dai 12 anni in su, con un forte rischio di ospedalizzazione, che presentano i primi sintomi della malattia e con un tampone positivo al coronavirus.

Il governo degli Stati Uniti ha fatto sapere che acquisterà una quantità di Paxlovid sufficiente a curare circa 10 milioni di persone. Il Paxlovid è un farmaco antivirale che interferisce con le risorse impiegate dal coronavirus per replicarsi all’interno delle cellule delle persone infette. Il trattamento consiste nell’assunzione di due compresse due volte al giorno per cinque giorni: il nirmatrelvir e il ritonavir, un altro antivirale sviluppato tempo fa contro l’HIV. Il ritonavir consente al nirmatrelvir di rimanere attivo più a lungo nell’organismo, portando a migliori risultati: i due principi attivi sono venduti insieme con il nome commerciale Paxlovid.

Il Paxlovid è un antivirale che interferisce con i meccanismi utilizzati dal coronavirus per replicarsi all’interno delle cellule delle persone infette. Secondo i dati elaborati da Pfizer, se preso entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi riduce il rischio di ricovero e morte dell’89 per cento (rispetto a chi non lo assume e sviluppa forme gravi della malattia). Nel caso in cui venga somministrato a cinque giorni di distanza dai primi sintomi, la riduzione del rischio è più o meno simile, pari all’88 per cento.

I risultati sono basati su una sperimentazione che ha coinvolto 2.246 volontari non vaccinati e con caratteristiche tali da essere ad alto rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19. Sempre secondo i dati diffusi da Pfizer, lo 0,7 per cento dei partecipanti che avevano ricevuto il Paxlovid è stato ricoverato a quattro settimane dall’inizio della sperimentazione, mentre non si è registrato nessun decesso. Nel gruppo di volontari che non aveva ricevuto il farmaco, ma una sostanza che non fa nulla (placebo), la percentuale è stata del 6,5 per cento.

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