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  • Mercoledì 22 dicembre 2021

Il dodicesimo Natale del Post

Tutti insieme almeno qui, e con la solita gratitudine

(Andreas Rentz/Getty Images)
(Andreas Rentz/Getty Images)

Undici anni fa pubblicammo un articolo intitolato Il primo Natale del Post: fa impressione quante cose siano cambiate, al Post, e quante siano rimaste identiche. E la sintesi dei due aspetti è probabilmente la percezione che i lettori di oggi hanno del Post, che ha ancora quelle motivazioni (e anche quelle improvvisazioni e dilettantismi, a volte) ma è intanto diventato una cosa che esiste, ha un suo spazio nell’informazione italiana, ha creato un modo di fare le cose e di vederle, e soprattutto ha aggregato intorno a tutto questo un gruppo numeroso di lettori e abbonati che lo condividono, o ne condividono delle parti, delle intenzioni. Un progetto di cui sentirsi tutti quanti orgogliosi, ogni giorno, e a cui sentirsi mai abbastanza adeguati, ogni giorno.

È il dodicesimo Natale del Post. Conclude un biennio pazzesco e terribile per il mondo, e conclude un biennio in cui le cose su cui il Post investì dal 2010 – accuratezza, affidabilità, chiarezza, complicità coi lettori – sono diventate improvvisamente preziose per tante persone in più, che le hanno riconosciute e che insieme ai lettori di più antica data hanno ritenuto fosse utile sostenerle. Questo ha permesso a sua volta che il Post facesse meglio il suo lavoro, corrispondesse più spesso alle sue ambizioni e ai suoi rigori, alle aspettative; che destinasse più tempo e risorse a far funzionare ancora meglio il rapporto con chi lo legge e con chi lo sostiene (per la prima volta, dietro a quello che vedete, ci sono persone che lavorano solo all’amministrazione, alle relazioni con gli abbonati, all’innovazione tecnologica, alla progettazione di iniziative esterne al sito di news, al funzionamento della redazione), e che aggiungesse all’esistente progetti e offerte nuove: più articoli originali e impegnativi, più eventi pubblici, una rivista/libro, più podcast, più newsletter, più informazione e più notizie. E ogni volta – anche con il funzionamento degli abbonamenti e la soddisfazione degli abbonati – stando attenti a fare le cose bene: del nostro meglio.

Questo è stato l’anno, se parliamo dei successi più visibili, di Cose spiegate bene e di Morning: ma intorno c’è un lavoro quotidiano che ogni giorno si impegna perché ogni giorno sia importante, perché ogni giorno finisca che sappiamo più cose di quando lo abbiamo iniziato, e perché conosciamo meglio la realtà e questo renda le vite migliori: una alla volta e tutte insieme. Che è ancora una cosa a cui teniamo in molti: insieme.

Morale della favola: grazie a tutti quelli che si sono aggiunti in mezzo a questi dodici Natali, fuori e dentro e attorno al Post. Noi non ci siamo ancora abituati a quanto sia stato speciale – nel suo piccolo, con misura – essere arrivati fin qui. E quindi vale ancora tutto, di quel primo Natale, compreso il finale.
Che poi non è una vera gratitudine, perché lo stiamo facendo assieme, il Post: ma ci siamo capiti, grazie.