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  • Martedì 7 dicembre 2021

La sentenza di un tribunale olandese che riguarda il ministro della Difesa israeliano

Ha stabilito che Benny Gantz non potrà essere processato nei Paesi Bassi per un attacco aereo israeliano compiuto su Gaza nel 2014

Benny Gantz (Abir Sultan/Pool via AP)
Benny Gantz (Abir Sultan/Pool via AP)

Un tribunale d’appello olandese ha stabilito martedì che l’attuale ministro della Difesa israeliano Benny Gantz non potrà essere processato nei Paesi Bassi per l’uccisione di sei palestinesi in un attacco aereo compiuto da Israele su Gaza nel 2014, quando Gantz era capo dell’esercito israeliano. Secondo i giudici, un militare israeliano di alto livello che esegue politiche decise dal proprio governo non può essere sottoposto a giudizio in una causa civile nei Paesi Bassi.

Al tribunale si era rivolto lo scorso anno Ismail Ziada, cittadino olandese nato a Gaza, che nel 2018 aveva avviato una causa civile nei Paesi Bassi chiedendo un risarcimento a Israele per la morte dei sei palestinesi, che erano suoi familiari: era intervenuto il tribunale d’appello dopo che un tribunale di grado inferiore aveva detto di non avere la giurisdizione per esprimersi sul caso.

La causa era stata molto raccontata perché era stata costruita tirando in ballo la cosiddetta “giurisdizione universale“, un principio del diritto internazionale che si basa sull’idea che alcune norme internazionali siano talmente rilevanti da valere per tutti gli stati del mondo, e che tutti gli stati del mondo si debbano impegnare a farle rispettare, indipendentemente dalla nazionalità dei responsabili e delle vittime, e indipendentemente da dove siano stati commessi: sono le norme che vietano crimini estremamente gravi come il genocidio, la tortura e i crimini di guerra e contro l’umanità.

– Leggi anche: Cos’è la “giurisdizione universale”

Secondo Ziada, i tribunale israeliani non gli avevano garantito la possibilità di avere un giusto processo per la morte dei suoi familiari, che lui considerava conseguenza di un crimine di guerra.

Secondo la difesa, Gantz non poteva essere ritenuto responsabile a meno che le uccisioni non fossero state deliberate o fossero state compiute ignorando del tutto le possibili conseguenze: entrambe le circostanze sono state negate dall’esercito israeliano, e in generale trovare prove che le confermino è assai complicato, soprattutto quando si parla di attacchi aerei. L’esercito israeliano aveva peraltro sostenuto che l’edificio bombardato fosse una sede dall’organizzazione radicale Hamas, e che nell’attacco fossero stati uccisi anche quattro membri dell’ala militare di Hamas e del Jihad Islamico, un altro gruppo radicale palestinese della Striscia di Gaza.

Commentando la sentenza, Gantz ha detto a Reuters di avere sempre sostenuto di avere agito in accordo col diritto internazionale e ha aggiunto: «Sono molto contento che ora altre persone dicano lo stesso».

Secondo il viceprocuratore generale israeliano, Roy Schondorf, la sentenza stabilirebbe un «importante precedente legale che mette al sicuro i comandanti militari israeliani nel loro complesso contro tentativi simili» che potrebbero essere fatti in futuro. (Non è detto che sia così: il principio della giurisdizione universale è stato applicato con sempre maggiore frequenza negli ultimi anni e i suoi contorni non sono ancora del tutto definiti: inoltre lo stesso diritto internazionale è sottoposto a continua interpretazione, e non è immutabile.)

Reuters ha scritto che Ziada potrebbe non presentare ulteriore ricorso, perché ritiene le probabilità che la Corte Suprema olandese si esprima a suo favore estremamente basse.