Gli Stati Uniti hanno ripristinato “Remain in Mexico”, il controverso programma di Trump sull’immigrazione dal Messico, in seguito a una sentenza della Corte Suprema

Migranti a Tijuan, in Messico, al confine con gli Stati Uniti (Sandy Huffaker/Getty Images)
Migranti a Tijuan, in Messico, al confine con gli Stati Uniti (Sandy Huffaker/Getty Images)

L’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden ha annunciato giovedì di aver ripristinato il controverso programma sull’immigrazione chiamato Migrant Protection Protocols, e noto come “Remain in Mexico”, introdotto durante la presidenza di Donald Trump. La decisione è stata presa in seguito a una sentenza della Corte Suprema dello scorso agosto.

Il programma, adottato nel 2019, prevede che i migranti che tentano di raggiungere gli Stati Uniti attraverso il Messico vengano rimandati in territorio messicano in attesa della decisione delle autorità americane sul loro eventuale ingresso e soggiorno legale nel paese.

All’inizio del 2021 Biden lo aveva sospeso a causa delle denunce sulle pessime condizioni e sulle violenze che erano costretti a subire i migranti nei campi profughi messicani: Biden aveva definito il programma «inumano». Lo scorso agosto, però, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva detto che la decisione del governo Biden di interrompere il programma era stata «arbitraria e ingiustificata», e aveva respinto un ricorso presentato dal governo contro una precedente sentenza di un tribunale del Texas che aveva ordinato il ripristino del programma.

L’amministrazione Biden ha comunque presentato un nuovo ricorso a una Corte d’Appello di New Orleans, ma in attesa di una nuova sentenza ha dovuto ripristinare il programma. Comincerà da lunedì nelle città di confine di San Diego, Laredo, Brownsville ed El Paso.

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