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  • Domenica 21 novembre 2021

Peng Shuai ha detto che sta bene

La tennista cinese ha spiegato di essere nella sua casa a Pechino in una videochiamata con i rappresentanti del Comitato Olimpico Internazionale

(IOC/Greg Martin)
(IOC/Greg Martin)

Domenica la tennista cinese Peng Shuai, che dopo aver accusato di molestie sessuali l’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli non si era fatta vedere in pubblico per due settimane, ha fatto una videochiamata con il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Thomas Bach, dicendo che sta bene e che è al sicuro nella sua casa di Pechino. Ha chiesto però che venga rispettata la sua privacy.

«Per il momento preferisce stare con gli amici e la famiglia. Ma continuerà a praticare il tennis, lo sport che ama così tanto», dice il comunicato del CIO. «Sono sollevata di aver visto che Peng Shuai sta bene, cosa che era la nostra principale preoccupazione. Sembrava rilassata. Abbiamo offerto il nostro sostegno, e di rimanere in contatto in ogni momento in cui lo desidererà, cosa che ovviamente ha apprezzato», ha detto l’ex giocatrice di hockey Emma Terho, presidente della Commissione Atleti del CIO.

Le pressioni internazionali sul caso della scomparsa Peng Shuai si erano intensificate negli ultimi giorni, tra le prime pagine dei più importanti quotidiani sportivi e l’intervento della portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Nel weekend erano emerse delle foto e dei video della tennista pubblicati da alcuni giornalisti dei media di stato cinesi e descritti come risalenti a questi giorni. Analisti e giornalisti però non erano convinti che fossero autentici, per alcuni aspetti sospettosamente forzati dei video, e in molti avevano sostenuto che non bastassero a dimostrare che Peng stesse bene.

L’impressione è che nei prossimi giorni andranno avanti le richieste dal mondo della politica e dello sport affinché la Cina dia maggiori rassicurazioni su quanto Peng sia effettivamente libera di spostarsi e parlare.

La tennista aveva accusato Zhang Gaoli con un lungo post sul social network Weibo, la versione cinese di Twitter, ma dopo poco meno di mezz’ora il post era stato eliminato. Mercoledì sulla televisione e sui social network cinesi era stato diffuso il testo di un’email indirizzata a Steve Simon che i media di stato hanno attribuito a Peng: in questa email, ritenuta falsa dalla WTA, Peng avrebbe negato di aver accusato Zhang di violenza sessuale.