Il fondo americano KKR ha fatto un’offerta per comprare TIM

Lo dice il Corriere della Sera, secondo il quale è stata convocata una riunione speciale del cda per discuterne

Un tecnico controlla il cablaggio dei cavi della fibra ottica di una centralina a Peschiera Borromeo, Milano, il 14 maggio 2021 (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Un tecnico controlla il cablaggio dei cavi della fibra ottica di una centralina a Peschiera Borromeo, Milano, il 14 maggio 2021 (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Il grande fondo d’investimento americano KKR ha fatto una proposta d’acquisto per l’intera TIM, ha scritto oggi il Corriere della Sera e hanno poi confermato i principali media finanziari europei. Sarebbe una delle più grandi acquisizioni di sempre nel settore delle telecomunicazioni. Secondo il Corriere il presidente del gruppo TIM Salvatore Rossi avrebbe convocato per oggi pomeriggio una riunione del consiglio di amministrazione per fare una prima valutazione della proposta. KKR avrebbe chiesto un riscontro entro quattro settimane.

Il fondo KKR, dicono fonti anonime di Bloomberg, sarebbe interessato soprattutto alla rete di TIM, più che agli altri servizi del gruppo. Conosce bene il settore perché da un anno è azionista per il 37,5 per cento di FiberCop, una delle due società che stanno costruendo la rete di fibra ottica in Italia ed è di TIM per quasi il 60 per cento. Negli ultimi anni ha partecipato alle acquisizioni della società spagnola di telecomunicazioni MasMovil e di quella di fibra ottica britannica Hyperoptic.

Sia secondo le fonti del Corriere sia per quelle di Bloomberg, KKR avrebbe già parlato informalmente con il governo italiano della proposta per l’acquisto di TIM. Il governo infatti ha la facoltà di esercitare un potere di veto per bloccare acquisizioni di TIM, nell’eventualità in cui non le giudicasse strategiche per gli interessi nazionali.

Il Financial Times scrive che TIM è attualmente valutata 7,5 miliardi di euro, e ha un debito lordo di 29 miliardi. Negli ultimi anni il valore delle azioni è molto diminuito: quest’anno per più dell’8 per cento; negli ultimi cinque anni di circa il 50 per cento. Per questo l’amministratore delegato del gruppo, Luigi Gubitosi, è in difficoltà con Vivendi, la società francese di telecomunicazioni che è l’azionista di maggioranza di TIM con il 23,5 per cento delle azioni. Vivendi peraltro ha smentito di essere in trattativa con KKR.

Secondo il Corriere, parte delle difficoltà di Gubitosi deriverebbero anche dal fatto che un accordo con la piattaforma di streaming DAZN per trasmettere le partite di Serie A sulla piattaforma Tim Vision non avrebbe portato i benefici sperati.