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  • Martedì 9 novembre 2021

Cosa è andato storto all’Astroworld festival

Sono in corso le indagini sulla morte di 8 giovani al concerto del rapper Travis Scott, accusato ora per il suo atteggiamento sul palco

(Amy Harris/ Invision/ AP)
(Amy Harris/ Invision/ AP)

In Texas sono in corso le indagini per chiarire cosa sia successo la sera di venerdì 5 novembre all’Astroworld festival di Houston, un grande concerto durante il quale 8 persone sono morte e alcune centinaia sono rimaste ferite nella calca. L’incidente è avvenuto durante l’esibizione del famoso rapper Travis Scott, organizzatore dell’evento, che oggi è oggetto di critiche e accuse, specialmente perché ai suoi concerti erano già avvenuti incidenti meno gravi, secondo qualcuno incoraggiati dal suo atteggiamento sul palco. Alcune persone del pubblico rimaste ferite hanno fatto causa sia a Scott che alle società che hanno organizzato il concerto, sostenendo che non fosse stato fatto abbastanza per garantire la loro sicurezza.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, durante il concerto di Scott il pubblico ha cominciato a spingere e schiacciarsi verso la zona vicino al palco; alcune persone sarebbero state così tanto ammassate da non riuscire più a respirare, svenendo e causando panico e calca. L’esibizione del rapper era iniziata poco dopo le 21 e i soccorritori hanno ricevuto le prime segnalazioni di feriti attorno alle 21.30. Il concerto però è andato avanti per altri 40 minuti, fino alle 22.10 circa.

Il capo della polizia di Houston, Troy Finner, ha detto di aver incontrato Scott prima del concerto di venerdì per parlargli delle sue preoccupazioni per la sicurezza del pubblico. Finner, citato dal New York Times, ha anche detto che gli agenti di sicurezza temevano che interrompere il concerto prima del tempo avrebbe creato una rivolta tra i fan.

Il festival era stato organizzato nell’area di un famoso ex parco divertimenti di Houston e venerdì c’erano circa 50mila partecipanti. Le persone morte avevano tra i 14 e i 27 anni.

In un video condiviso sabato su Instagram, Scott si è detto «devastato» e ha aggiunto di aver notato a un certo punto un’ambulanza tra il pubblico, ma di non aver subito capito l’entità dell’emergenza. Ha spiegato che di solito ferma i suoi concerti per fare in modo che chi si è fatto male possa allontanarsi, ma che non avrebbe «mai immaginato la gravità della situazione». I suoi avvocati hanno detto che si è offerto di pagare i funerali delle persone morte durante il concerto e ha messo a disposizione di chi lo desidera un incontro gratuito con uno psicoterapeuta, promettendo la collaborazione con le forze dell’ordine. Le altre date del festival, che Scott organizzava per la terza volta, sono state cancellate, così come la sua esibizione da headliner al festival Day N Vegas, prevista per il 13 novembre a Las Vegas.

Nel frattempo, secondo documenti ottenuti da CNN, varie persone che avevano partecipato all’evento hanno intentato almeno 18 cause a Scott e alle società coinvolte nell’organizzazione. Manuel Souza, una tra le persone rimaste ferite nella calca, ha fatto causa al rapper, all’agenzia Live Nation e al promoter Scoremore sostenendo che anziché tutelare la sicurezza del pubblico avessero «deliberatamente ignorato i seri pericoli per i partecipanti» e, in alcuni casi, «fomentato comportamenti pericolosi». Nei documenti dell’accusa, visti da CNN, si cita esplicitamente il fatto che Scott «incoraggi attivamente i suoi fan a ‘dare sfogo alla loro rabbia’ [rage] durante i concerti».

(Elizabeth Conley/ Houston Chronicle via AP)

Travis Scott, all’anagrafe Jacques B. Webster, ha 30 anni ed è uno dei rapper più famosi in circolazione. È nato a Houston e aveva iniziato a collaborare con il rapper Kanye West nel 2012, facendosi notare già dall’album di esordio, Rodeo, del 2015. Negli anni è stato nominato a 8 Grammy e si è affermato anche grazie a una certa attitudine “punk” dei suoi concerti, che sono caratterizzati da una marea di gente che salta e poga (mosh pit) o si tuffa dal palco nel pubblico (stage diving) per farsi raccogliere e portare in giro sopra le teste delle persone (crowd surfing).

Nel 2018 Rolling Stone aveva definito il suo tour internazionale – chiamato sempre Astroworld, come peraltro il disco uscito nello stesso anno – «lo spettacolo più grande del mondo». Il Washington Post lo aveva descritto come «uno dei performer più entusiasmanti dei nostri tempi», «un maestro nel dirigere il caos». In una recensione del 2015 si diceva che nonostante Scott «incitasse letteralmente rivolte» tra il pubblico, l’esperienza di un suo concerto era comunque «un porto sicuro».

Negli anni scorsi Scott era stato arrestato due volte con l’accusa di incitare rivolte ai suoi concerti. Nel 2015 la sua esibizione al festival Lollapalooza di Chicago fu interrotta pochi minuti dopo l’inizio perché il rapper aveva invitato i fan a buttare giù le transenne, cosa che provocò il ferimento di una ragazza di 15 anni. Al momento è coinvolto in una causa intentatagli da una persona rimasta paralizzata durante un suo concerto a New York, dopo che aveva incoraggiato alcuni fan a lanciarsi sul pubblico da una balconata.

Il sindaco di Houston ha detto che il festival era presidiato da più di 500 agenti della polizia locale e da oltre 700 agenti di sicurezza privata. Un documento sulle procedure di sicurezza dell’evento visto da CNN non citava misure specifiche per la gestione di incidenti di questo tipo. Live Nation ha detto di aver fornito alla polizia i video della serata e, come Scott, di voler assicurare la massima collaborazione nelle indagini.