La Turchia ha ratificato l’accordo di Parigi sul clima: era l’ultimo paese del G20 a non averlo ancora fatto

Un incendio in Turchia, agosto 2021 (Ismail Coskun/IHA via AP)
Un incendio in Turchia, agosto 2021 (Ismail Coskun/IHA via AP)

Mercoledì il parlamento turco ha ratificato l’accordo di Parigi sul clima, il più importante trattato internazionale degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale. La Turchia era l’unico paese del G20 (gruppo che riunisce alcuni degli stati più ricchi del mondo) a non aver ancora ratificato l’accordo: la Turchia lo aveva firmato nel 2016, ma non lo aveva ancora ratificato (la firma non rende l’accordo vincolante, la ratifica sì).

L’accordo di Parigi obbliga i paesi che lo hanno ratificato a ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra, a seconda del loro status economico. Fino ad ora la Turchia non lo aveva ratificato perché si rifiutava di farlo come “paese sviluppato” (una dicitura che implica maggiori obblighi rispetto alle altre nazioni), e voleva farlo come “paese in via di sviluppo” (dicitura che invece prevede minori obblighi e un sostegno finanziario). Lo status con cui la Turchia risulterà tra i paesi che hanno ratificato l’accordo verrà discusso alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP26, che si terrà tra fine ottobre e inizio novembre a Glasgow, in Scozia.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aveva preannunciato la ratifica dell’accordo da parte del parlamento turco il mese scorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo gli incendi e le inondazioni di quest’estate, era stato duramente criticato per aver adottato politiche inadeguate in tema ambientale, e aveva perso per questo molti consensi.

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