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  • Lunedì 6 settembre 2021

Il colpo di stato in Guinea

L'esercito ha destituito il presidente Alpha Conde e ha annunciato la formazione di un nuovo governo

Un mezzo militare vicino al palazzo presidenziale della Guinea, domenica 5 settembre 2021 (AP Photo)
Un mezzo militare vicino al palazzo presidenziale della Guinea, domenica 5 settembre 2021 (AP Photo)

L’esercito della Guinea, paese dell’Africa occidentale, ha fatto sapere di aver sciolto il governo del presidente Alpha Conde, di aver preso il potere e di aver sostituito i governatori regionali con comandanti militari. Un gruppo di soldati, parlando domenica sera sulla tv di stato, ha annunciato di aver annullato la costituzione. Lunedì, al termine di una riunione alla quale sono stati obbligati a partecipare i ministri del governo deposto, uno dei golpisti ha annunciato che nel giro di poche settimane sarà creato un governo di unità nazionale.

Il colpo di stato era iniziato la mattina di domenica, quando si erano sentiti una serie di colpi di pistola vicino al palazzo presidenziale nella capitale Conakry. Nelle ore successive, sui social network erano circolati video del presidente Conde circondato da soldati all’interno di una stanza del palazzo. Conde si trova tuttora in detenzione. Dopodiché Mamady Doumbouya, un dirigente dell’esercito, aveva annunciato l’avvenuto colpo di stato in televisione, circondato da altri otto soldati e avvolto nella bandiera nazionale della Guinea: aveva spiegato che la decisione di agire era dovuta alla «cattiva gestione» del paese da parte del governo, alla povertà della popolazione e alla corruzione endemica.

La Guinea è un paese piuttosto instabile dal punto di vista politico e militare, e non è la prima volta che Conde – che ad ottobre 2020 è stato eletto per un terzo mandato, nonostante fino a poco prima la Costituzione prevedesse un limite di due – subisce un tentativo di golpe. Circa una settimana fa, il Parlamento guineano aveva poi approvato una variazione del bilancio nazionale per aumentare le spese parlamentari e della presidenza, e allo stesso tempo una riduzione dei fondi per le forze dell’ordine come polizia ed esercito. Un diplomatico occidentale che si è rifiutato di essere identificato ha detto ad Al Jazeera che i disordini potrebbero essere iniziati dopo il licenziamento di un alto comandante delle forze speciali, causando poi una ribellione più ampia.

Quanto accaduto è stato criticato in modo praticamente unanime, a livello internazionale. La Russia ha chiesto l’immediato rilascio di Conde e una garanzia per la sua immunità, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che il colpo di stato potrebbe avere conseguenze sul sostegno di Washington al paese. La condanna dell’azione militare di queste ultime ore è arrivata anche dal segretario generale dell’ONU, António Guterres, dal presidente dell’Unione africana, il presidente della Repubblica Democratica del Congo Felix Tshisekedi, e dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell, tra gli altri.

La notizia del colpo di stato ha causato reazioni positive tra la popolazione in alcune zone della capitale, dove centinaia di persone hanno accolto con degli applausi i militari. I militari hanno anche annunciato il rilascio delle persone che erano state arrestate durante le manifestazioni di protesta contro il terzo mandato del deposto presidente.