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  • Lunedì 30 agosto 2021

In Canada, al centro della campagna elettorale ci sono i vaccini

Il primo ministro uscente Justin Trudeau è dato in leggero vantaggio ma è contestatissimo dai “no vax”, con cui i Conservatori sono più indulgenti

(PRESS/Justin Tang)
(PRESS/Justin Tang)

Tra tre settimane in Canada ci saranno le elezioni politiche anticipate, indette a metà agosto dall’attuale primo ministro, Justin Trudeau, nella speranza che il partito Liberale di cui fa parte ottenga voti a sufficienza per formare un proprio governo di maggioranza, dopo due anni di governo di minoranza sostenuto da parte delle forze di opposizione. La campagna elettorale per Trudeau non si è finora rivelata semplice, anche a causa delle proteste organizzate da alcuni gruppi “no vax” e contrari alle limitazioni contro il coronavirus, spesso presenti ai suoi comizi e nel dibattito pubblico.

Venerdì scorso Trudeau aveva organizzato un evento pubblico a Bolton, in Ontario, per incontrare i propri sostenitori, ma il comizio era stato poi annullato per motivi di sicurezza a causa delle proteste. L’autobus su cui il primo ministro uscente viaggia per fare campagna elettorale era stato scortato dalla polizia in un luogo sicuro, dopo che il comizio era stato rinviato per circa due ore nell’attesa che la situazione tornasse alla normalità.

Nelle ore precedenti, alcuni manifestanti avevano avviato una protesta nei pressi di una panetteria nella città di Nobleton, dove era stato organizzato un altro evento pubblico con Trudeau. Durante la protesta erano stati urlati vari slogan contro le limitazioni per i non vaccinati e più in generale le restrizioni per contenere i contagi, con accuse di “alto tradimento” rivolte verso il primo ministro.

Mercoledì le cose non erano andate meglio per Trudeau nel corso di un evento nella British Columbia. Alcuni manifestanti “no vax” avevano organizzato una protesta, dicendo di non volersi vaccinare.

In Canada la vaccinazione contro il coronavirus non è obbligatoria, ma il governo di Trudeau ha in programma di introdurre varie limitazioni per chi non si vaccina e di rendere il vaccino necessario per alcune categorie di lavoratori come impiegati pubblici e operatori nei settori dei trasporti, compreso quello aereo. A metà agosto, Trudeau aveva detto che ci sarebbero state «conseguenze» per chi rifiuta la vaccinazione senza avere una chiara giustificazione medica, ma non aveva aggiunto molti altri dettagli.

Attualmente il 66,3 per cento della popolazione canadese è completamente vaccinata contro il coronavirus, ma il governo confida di fare aumentare sensibilmente la quota dei vaccinati con l’introduzione delle nuove limitazioni. Gruppi “no vax” o comunque contrari alle restrizioni hanno organizzato in queste settimane varie manifestazioni, rendendo il tema dei vaccini e della pandemia centrale nella campagna elettorale.

Erin O’Toole, il candidato del partito Conservatore e principale sfidante di Trudeau alle elezioni, aveva per diversi giorni evitato di rispondere chiaramente alle domande sulle scelte del governo per le vaccinazioni, probabilmente per attrarre le attenzioni degli elettori più scettici. Nei suoi ultimi interventi ha iniziato a sostenere che, nel caso di una vittoria dei conservatori, il nuovo governo non imporrebbe i vaccini a particolari categorie di lavoratori, lasciando la possibilità di dimostrare in alternativa di non avere il coronavirus tramite test rapidi periodici. O’Toole vorrebbe inoltre applicare la stessa logica per i passeggeri di treni e aerei, che altrimenti dovrebbero dimostrare di essere vaccinati.

Il Nuovo Partito Democratico di centrosinistra, che presenta come proprio candidato alle elezioni Jagmeet Singh, ha invece espresso in varie occasioni il proprio sostegno alle politiche annunciate da Trudeau. Di recente, lo stesso Singh ha invitato il partito Liberale ad anticipare l’obbligo per alcune categorie di lavoratori a settembre, senza attendere ottobre come finora annunciato dal governo. Singh ha inoltre proposto che siano introdotte sanzioni disciplinari per i lavoratori che non rispettano l’obbligo.

In linea generale, sia il partito Liberale sia il Nuovo Partito Democratico hanno seguito un approccio nella campagna elettorale teso a dare forte sostegno ai vaccini, indicati come la risorsa più importante per superare la pandemia, e hanno richiesto che ogni candidato alle elezioni politiche dimostri di essere vaccinato.

Dalla fine di luglio il Canada sta registrando un sensibile aumento dei casi giornalieri, anche a causa delle diffusione della variante delta. I vaccini hanno comunque consentito di mantenere basso il numero di decessi e di ricoveri dovuti ai casi gravi di COVID-19.

Le elezioni federali canadesi si terranno il prossimo 20 settembre. Secondo i sondaggi più recenti, il partito Liberale dovrebbe ottenere il più alto numero di seggi, ma difficilmente raggiungerà i 170 necessari per formare un governo di maggioranza. Nei giorni prima dell’avvio della campagna elettorale il partito Liberale era dato in netto vantaggio e con maggiori probabilità di ottenere la maggioranza, circostanza che era stata determinante nell’indurre Trudeau a chiedere le elezioni anticipate.