Gli incendi in Abruzzo

Sono iniziati domenica in diverse parti della regione, tra cui Pescara, dove le fiamme hanno distrutto parte di una riserva naturale

(ANSA)
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Domenica in Abruzzo si sono sviluppati diversi incendi che hanno provocato danni e disagi alla circolazione dei mezzi, e hanno costretto centinaia di persone a lasciare le proprie case o gli alberghi in cui alloggiavano. Attorno all’ora di pranzo, in particolare, sono iniziati incendi anche a Pescara, dove le fiamme hanno distrutto completamente un’area della Pineta Dannunziana, una riserva naturale nella zona sud della città. Nella gran parte dei casi le fiamme sono state contenute, ma i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per cercare di spegnere alcuni roghi con il sostegno di mezzi provenienti anche da altre regioni. Secondo le autorità locali, l’origine degli incendi sarebbe dolosa.

Domenica a causa degli incendi divampati in più punti della regione i treni hanno subìto ritardi fino a 400 minuti ed è stato temporaneamente chiuso il tratto autostradale tra Vasto Nord e Lanciano, mentre numerose auto sono rimaste bloccate per ore sulle strade statali e sulle vie interne.

A Pescara le fiamme hanno raggiunto le case e bruciato sdraio e ombrelloni di alcuni stabilimenti balneari, provocando l’evacuazione di centinaia di persone, ma soprattutto è stata distrutta una vasta area della Pineta Dannunziana; sono andate in fiamme anche diverse auto e alcuni edifici adiacenti, tra cui la scuola media Benedetto Croce. Per cercare di accelerare le operazioni di spegnimento, la Regione Abruzzo ha chiesto al governo l’invio di ulteriori mezzi di soccorso.

Il Corriere della Sera ha raccontato che a Pescara trenta persone si sono presentate al pronto soccorso intossicate dal fumo e che cinque sono ancora ricoverate. Il presidente della Provincia, Antonio Zaffiri, ha detto che è stata evacuata una struttura dove abitavano 40 persone con disabilità e che in totale gli sfollati sono stati circa 800, tra cui 50 che ancora non sono potuti rientrare nelle loro abitazioni e che sono stati sistemati in un centro di prima accoglienza allestito al PalaBecci, una struttura del porto turistico Marina di Pescara.

Da domenica sono in corso incendi anche in altri comuni della provincia, tra cui Caramanico, Penne, Città Sant’Angelo, San Valentino in Abruzzo Citeriore e Farindola, dove sono state evacuate 31 persone e i clienti di un ristorante. Ci sono stati sfollati e strade chiuse in diverse aree del comune di Ortona, in provincia di Chieti, sulla Costa dei Trabocchi.

In provincia di Teramo sono stati fatti evacuare i circa 60 residenti della località di Altavilla, nel comune di Montorio, mentre a Mosciano Sant’Angelo le fiamme si sono avvicinate ad alcuni edifici e alla linea ferroviaria Teramo-Giulianova.

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha detto all’ANSA che i danni ambientali provocati dagli incendi di domenica sono incalcolabili. Masci ha spiegato che la riserva naturale della Pineta Dannunziana «non è sottoposta a manutenzione», pertanto il sottobosco è bruciato rapidamente.

Secondo il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, gli incendi sarebbero dolosi. Durante una riunione in Prefettura a Pescara, Marsilio ha detto che «è inutile pensare che si tratti solo di casualità di natura» e ha definito la situazione «un attacco sistematico con decine di focolai in tre province». La Protezione Civile, impegnata da giorni anche per gestire gli incendi divampati in altre regioni, tra cui Marche, Molise e Sicilia, ha chiesto l’attivazione del meccanismo dell’Unione Europea che permetterebbe di ottenere il sostegno di mezzi aerei provenienti da altri paesi.

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