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  • Lunedì 5 luglio 2021

Il dibattito sulle cuffie da nuoto per capelli afro

La federazione internazionale di nuoto era stata molto criticata per la decisione di vietarle alle Olimpiadi, ma ora potrebbe cambiare idea

La nuotatrice britannica Alice Dearing indossa una cuffia da nuoto Soul Cap (dal sito di Soul Cap)
La nuotatrice britannica Alice Dearing indossa una cuffia da nuoto Soul Cap (dal sito di Soul Cap)

La Federazione Internazionale di Nuoto (FINA) è da qualche giorno al centro di notevoli polemiche per la sua decisione di vietare l’utilizzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 delle cuffie da nuoto prodotte dall’azienda britannica Soul Cap, che sono realizzate appositamente per capelli afro, come spesso vengono definite le chiome voluminose tipiche delle persone afrodiscendenti: la decisione era stata resa pubblica la settimana scorsa, ma dopo aver ricevuto critiche e proteste sia da parte di nuotatrici e nuotatori che da enti sportivi, la Federazione ha detto che sta rivalutando la sua decisione.

I produttori di Soul Cap avevano detto che la FINA aveva vietato l’utilizzo delle loro cuffie nelle gare internazionali, come le Olimpiadi di Tokyo, sostenendo che non seguissero «la forma naturale della testa». In un comunicato diffuso lunedì e citato da BBC, la Federazione ha invece spiegato di aver compreso «l’importanza dell’inclusività e della rappresentazione» degli atleti delle varie minoranze, e ha detto di volersi «impegnare affinché tutte le atlete e gli atleti» che praticano sport acquatici «abbiano accesso all’abbigliamento adeguato nelle competizioni che non dia loro un vantaggio nelle gare».

Le cuffie realizzate da Soul Cap sono adatte a contenere e proteggere i capelli afro, come anche dreadlocks, pettinature con lunghe extension e in ogni caso capelli molto voluminosi. Sono state create da Michael Chapman e Toks Ahmed-Salawudeen, due amici che nel 2017 avevano iniziato a frequentare insieme un corso di nuoto e che avevano notato una donna con un’acconciatura afro fare grande fatica a indossare una cuffia di dimensioni standard.

Il problema è che le cuffie da nuoto comunemente in commercio sono troppo piccole e potrebbero non contenere tutti i capelli di chi ha acconciature afro o dreadlocks o capelli voluminosi, e comunque il rischio è che scivolino via e li facciano bagnare, facendo in modo che il cloro contenuto nell’acqua delle piscine li rinsecchisca e li danneggi.

Chi ha criticato la decisione della FINA di vietare le cuffie Soul Cap alle Olimpiadi, a ogni modo, non sostiene che sia soltanto una questione di comodità, ma anche e soprattutto una questione di opportunità per chi vuole praticare il nuoto e altri sport acquatici.

(Dal sito di Soul Cap)

La fondatrice dell’Associazione britannica di nuotatori neri, Danielle Obe, aveva detto al Guardian che la decisione della FINA rispecchiava le disuguaglianze sistemiche all’interno del mondo del nuoto. Il nuotatore giamaicano Michael Gunning, invece, aveva scritto su Twitter di essere rimasto «totalmente sconvolto e disgustato» dal divieto, aggiungendo che non permettere alle nuotatrici e ai nuotatori neri di indossare cuffie più adatte alla loro capigliatura «penalizza e segrega ulteriormente la comunità nera agli alti livelli dello sport».

Già nel 2019 la 24enne Alice Dearing, che a luglio sarà la prima nuotatrice nera del Regno Unito a partecipare alle Olimpiadi, aveva detto sempre a BBC di capire come mai le ragazze nere potessero essere scoraggiate dal praticare il nuoto per via dei problemi legati alla cura dei capelli, e quindi anche per via della mancanza di cuffie adatte. Dearing non ha commentato il recente dibattito sulle cuffie Soul Cap, ma a febbraio aveva annunciato una collaborazione proprio con l’azienda, che secondo lei «aveva preso atto di un serio problema condiviso nella comunità nera in tutto il mondo» e contribuiva a «sfatare il mito che gli indumenti da nuoto non potessero essere inclusivi».

Tra le altre cose, secondo Keisha Omojowo-Howe, la madre di una giovane nuotatrice di Birmingham che ha parlato con BBC, il divieto di usare cuffie come quelle di Soul Cap potrebbe vanificare l’entusiasmo delle giovani atlete nere che hanno scelto di avvicinarsi al nuoto proprio grazie a Dearing e ad altre nuotatrici con acconciatura afro.

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In un comunicato diffuso giovedì scorso, Swim England – l’ente governativo britannico per il nuoto e gli sport acquatici – ha detto di «capire pienamente» come le cuffie disegnate per i capelli afro «possano ridurre le barriere nei confronti dello sport da parte dei gruppi sottorappresentati, come i neri» e ha chiarito che le cuffie Soul Caps saranno consentite nelle competizioni nazionali.

Nel frattempo sul suo sito Soul Cap ha ringraziato i clienti per il sostegno e ha detto di aver ricevuto un gran numero di ordini, che sta rallentando la spedizione del materiale anche di due settimane. In poco più di tre anni di attività Soul Cap ha venduto più di 30mila cuffie da nuoto in tutto il mondo, permettendo a chi non aveva trovato una cuffia adatta alle sue esigenze di tornare a nuotare in piscina.

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