Com’è fatta la maturità di quest’anno
Si parte domani, e come l'anno scorso prevederà solo un colloquio diviso in quattro parti, fra cui la discussione di una specie di "tesina"
Domani inizieranno in tutta Italia gli esami di maturità per gli studenti delle scuole superiori. Come l’anno scorso, per ridurre al minimo il rischio di diffusione del coronavirus gli studenti ammessi non sosterranno prove scritte ma soltanto un colloquio con una commissione interna di professori, presieduta da un esterno.
Le modalità dell’esame sono state specificate da una circolare diffusa il 3 marzo dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. La differenza più significativa rispetto all’anno scorso è il ritorno della possibilità di non ammettere all’esame gli studenti che il consiglio di classe non ritiene pronti, che nel 2020 era stata sospesa per via dei disagi causati dalla prima ondata della pandemia.
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L’esame vero e proprio sarà praticamente identico all’anno scorso. Dura circa un’ora ed è diviso in quattro parti. Nella prima gli studenti esporranno un «elaborato», cioè una specie di tesina, su un tema assegnato loro dal consiglio di classe a partire dalle materie che il ministero definisce «caratterizzanti» di ciascun istituto: quindi greco e latino per il liceo classico, matematica e fisica per lo scientifico, e così via. Nella seconda parte invece si esaminerà un testo fra quelli studiati nelle ore di letteratura italiana durante l’anno, nella terza parte si parlerà di un «materiale» – un testo, una foto o altro – scelto dalla commissione che tocchi più materie, e infine gli studenti dovranno parlare della propria esperienza nei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), cioè la vecchia “alternanza scuola-lavoro”.
Il colloquio sarà quindi valutato con un punteggio da 0 a 40, mentre i voti e le attività extra-didattiche degli anni precedenti daranno un massimo di 60 punti: il punteggio più alto rimarrà quindi 100/100.
Il colloquio si terrà in presenza, ma sono previste deroghe per le persone «degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell’esame», scrive il ministero, magari perché in quarantena. Queste persone potranno infatti sostenere l’esame «in videoconferenza».
Non è ancora chiaro se gli esami di maturità si terranno con modalità simili anche nel 2022. Qualche giorno fa, rispondendo a una domanda durante il talk show Agorà, Bianchi ha detto un po’ evasivamente: «vediamo come va, sto avendo riscontri positivi, è giusto avere tempo per articolare un pensiero complesso, ci ragioniamo». Il formato teoricamente in vigore è stato modificato per l’ultima volta nel 2019 e prevede due sole prove scritte e un colloquio orale senza alcuna “tesina”.