«Via Hong Kong Libera», «Via dei martiri Uiguri» e «Via Dalai Lama»

Sono i nuovi nomi di tre strade di Budapest, voluti dal sindaco per protestare contro la vicinanza tra i governi di Ungheria e Cina

Il sindaco di Budapest Gergely Karácsony, a destra, durante l'inaugurazione delle nuove strade (Facebook/Gergely Karácsony)
Il sindaco di Budapest Gergely Karácsony, a destra, durante l'inaugurazione delle nuove strade (Facebook/Gergely Karácsony)

Gergely Karácsony, sindaco liberale di Budapest, in Ungheria, ha deciso di cambiare il nome di alcune strade della città per criticare la decisione del governo ungherese di aprire nella capitale la sede di un’importante università cinese. Mercoledì, durante una conferenza stampa, Karácsony ha detto che quattro strade che si trovano nell’area in cui verrà costruita l’università sono state rinominate «Via Hong Kong Libera» «Via dei martiri Uiguri», «Via Dalai Lama» e «Via Vescovo Xie Shiguang»: nomi scelti per ricordare la mancanza di libertà di espressione in Cina.

Il Dalai Lama, la massima autorità del buddhismo tibetano, è infatti esiliato da anni in India; gli Uiguri sono una minoranza di religione prevalentemente musulmana che abita nella regione nordoccidentale cinese dello Xinjiang, duramente repressa dal regime; Hong Kong è una regione a statuto speciale che negli ultimi anni è diventata sempre meno autonoma a causa di alcune leggi volute dalla Cina che hanno limitato la libertà dei cittadini; Xie Shiguang era invece un vescovo cattolico, morto nel 2005, che per anni era stato perseguitato a causa dei suoi contrasti con le autorità cinesi.

L’università cinese che aprirà a Budapest è l’Università Fudan di Shanghai e sarà la prima università cinese ad avere una sede in un paese dell’Unione Europea. L’annuncio dell’apertura, dato lo scorso gennaio, aveva messo in evidenza i legami sempre più stretti in campo economico e diplomatico tra l’Ungheria del primo ministro Viktor Orbán e la Cina.

Secondo Karácsony, questo progetto «metterebbe in dubbio molti dei valori su cui l’Ungheria si è impegnata 30 anni fa», ovvero in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e al rovesciamento del sistema comunista nel paese. Karácsony ha aggiunto che il progetto costerà ai contribuenti ungheresi quasi 1,6 miliardi di euro, e che andrebbe contro un precedente accordo tra la città e il governo per costruire dormitori e strutture per studenti ungheresi in quella zona.

L’annuncio dell’apertura dell’università aveva creato molte controversie anche perché l’anno scorso il governo di Orbán aveva costretto la Central European University (CEU) – fondata dal finanziere e filantropo George Soros e in quel momento la migliore università dell’Ungheria, secondo le classifiche internazionali – a chiudere la sua sede di Budapest: lo aveva fatto approvando una legge che in teoria puniva le università che operavano senza le dovute licenze, ma che in realtà mirava quasi esclusivamente a colpire la CEU. Lo scorso ottobre la legge era stata dichiarata incompatibile con il diritto comunitario dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Karácsony è sindaco di Budapest dal 2019, quando sconfisse alle elezioni comunali il candidato del partito di destra radicale Fidesz, guidato da Orbán.