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  • Martedì 1 giugno 2021

L’anno degli allenatori

Non ci sono soldi per rifare le squadre, così i club di Serie A hanno smesso di "scommettere" e stanno puntando tutto sui grandi nomi

José Mourinho e Massimiliano Allegri (Getty Images)
José Mourinho e Massimiliano Allegri (Getty Images)
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L’ultimo campionato di Serie A vinto da una squadra – l’Inter – fatta a misura del suo allenatore, il più pagato in Italia, e ricordato per le difficoltà della Juventus, affidata invece a un allenatore inesperto, ha dimostrato come in questo periodo di crisi economica il loro ruolo sia più centrale che mai.

Con ogni probabilità le rose delle squadre italiane non potranno cambiare più di tanto, anche quelle che ne avrebbero più bisogno. Già un anno fa, secondo un report della FIGC, i debiti della Juventus arrivavano a 385 milioni di euro, quelli della Roma a 299 milioni, una cinquantina in meno di quelli dell’Inter (244). Soltanto il Napoli era in attivo, mentre Torino e Cagliari erano in sostanziale pareggio. L’ultimo anno di pandemia ha peggiorato ulteriormente tutti i bilanci, e quindi limitato le possibilità di nuovi investimenti.

In questa situazione, gli allenatori di fascia alta, e il contributo decisivo che possono dare, sono diventati un investimento strategico essenziale. A stagione ancora in corso era stata la Roma la prima a provare il rilancio, sorprendendo tutti, con l’annuncio di José Mourinho, tra gli allenatori più famosi al mondo, anche lui in cerca di un rilancio dopo le ultime esperienze complicate in Inghilterra.

A campionato concluso sono poi arrivate le mosse delle altre squadre. Gennaro Gattuso ha lasciato il Napoli, come annunciato da tempo, ed è stato ingaggiato dalla Fiorentina, che da tre anni sta ottenendo risultati molto negativi in rapporto agli investimenti fatti dalla proprietà italoamericana. Il Napoli lo ha rimpiazzato con Luciano Spalletti, l’allenatore che aveva riportato in Champions League l’Inter iniziando il ciclo culminato poi con lo Scudetto.

Gattuso e Spalletti in un derby di Milano (Getty Images)

Negli stessi giorni la Juventus, dopo aver tentato per due anni di avviare un nuovo progetto tecnico, è tornata sui suoi passi e ha ripreso Massimiliano Allegri, con cui dal 2014 al 2019 aveva ottenuto i risultati più importanti della sua storia recente.

In controtendenza rispetto al periodo, il 26 maggio l’Inter ha risolto il contratto con Antonio Conte, dopo che quest’ultimo aveva ritenuto incompatibili con le sue ambizioni i tagli agli investimenti pianificati dalla società. Per non interrompere un progetto tecnico avviato e promettente, l’Inter ha cercato l’allenatore più simile a Conte secondo le sue disponibilità, e lo ha individuato in Simone Inzaghi della Lazio, che verrà annunciato a breve.

Con Inzaghi l’Inter potrà proseguire nel suo progetto senza stravolgimenti tattici. Il suo ingaggio, tutto sommato contenuto (non più di 4 milioni all’anno), dovrebbe inoltre permettere alla società di rientrare nelle spese contando anche la buonuscita concessa a Conte (intorno ai 7 milioni di euro, circa la metà di quelli percepiti annualmente). Paradossalmente, però, la squadra che aveva dimostrato a tutti l’importanza dell’allenatore si presenterà alla nuova stagione con un sostituto che ha ancora molto da dimostrare.

Il passaggio di Inzaghi all’Inter ha liberato un posto alla Lazio, che dovrebbe scegliere il suo nuovo allenatore tra Maurizio Sarri, rimasto senza squadra dopo lo Scudetto vinto nel 2020 con la Juventus, e Vincenzo Italiano, apprezzato allenatore dello Spezia. Con Sarri la Lazio prenderebbe uno degli allenatori più importanti tra quelli senza contratto, e farebbe una mossa in controtendenza rispetto al suo passato, avendo sempre scelto — spesso con successo — allenatori meno popolari, come lo fu Inzaghi. Sarebbe una novità anche per Roma, che dopo vent’anni da Fabio Capello e Sven-Göran Eriksson si ritroverebbe con le sue due squadre allenate da allenatori di fama internazionale.

Tre le altre squadre del campionato, anche il Torino ha scelto di investire su uno dei migliori allenatori della Serie A, il croato Ivan Juric, che nelle ultime due stagioni aveva portato il Verona a una permanenza stabile e competitiva in Serie A contro ogni pronostico. Il Verona è ora fra le squadre che stanno cercando un nuovo allenatore, così come il Sassuolo, dopo che Roberto De Zerbi è stato preso dalla squadra ucraina dello Shakhtar Donetsk per giocare la Champions League, e la Sampdoria, ancora in cerca del sostituto di Claudio Ranieri.

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