I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 17 maggio
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 3.455 casi positivi da coronavirus e 140 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 13.778 (135 in meno di ieri), di cui 1.754 nei reparti di terapia intensiva (25 in meno di ieri) e 12.024 negli altri reparti (110 in meno di ieri). Sono stati analizzati 76.870 tamponi molecolari e 42.054 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 4,3 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,3 per cento. Nella giornata di domenica i contagi registrati erano stati 5.752 e i morti 93.
Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (675), Campania (550), Lazio (388), Toscana (382) ed Emilia-Romagna (342).
Le principali notizie della giornata
• Da oggi, lunedì 17 maggio, sono entrati in vigore i nuovi colori delle regioni: quasi tutta l’Italia è in zona gialla a eccezione della Valle d’Aosta, che continua a essere in zona arancione. Le uniche regioni ad aver cambiato colore, passando dalla zona arancione a quella gialla, sono state Sicilia e Sardegna. Non ci sarà nessuna regione o provincia autonoma in zona rossa o in zona bianca.
• Un gruppo di ricercatori sta sperimentando una nuova tecnica per la somministrazione di ossigeno ai pazienti con problemi respiratori per una via poco convenzionale: il loro retto. La sperimentazione ha per ora interessato alcune cavie di laboratorio come topi e maiali, ma il gastroenterologo giapponese Takanori Takebe e i suoi colleghi confidano di avviare i primi test sugli esseri umani entro un anno. Il sistema consentirebbe di aiutare i pazienti a respirare con metodi meno invasivi rispetto all’intubazione, molto impiegata negli ospedali di tutto il mondo nell’ultimo anno a causa della pandemia da coronavirus: lo abbiamo raccontato in questo articolo.
• Negli ultimi sei mesi milioni di persone hanno ricevuto i vaccini a RNA messaggero (mRNA) di Pfizer-BioNTech e Moderna, ottenendo un’alta protezione contro le forme gravi della COVID-19. Le somministrazioni con queste soluzioni innovative, rispetto ai vaccini più tradizionali, sono avvenute finora in 90 paesi per lo più ricchi e con maggiori risorse per gestire la distribuzione e la conservazione delle dosi, che devono essere mantenute nei congelatori. I paesi più poveri non hanno ancora avuto accesso in modo significativo ai vaccini a mRNA, ma molti di questi confidano di cambiare le cose entro pochi mesi, grazie all’arrivo del vaccino di CureVac: ne parliamo meglio qui.
– Leggi anche: La situazione dei vaccini in Italia, in tempo reale