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  • Martedì 11 maggio 2021

Il governo spagnolo ha approvato un importante decreto legge sui rider

Prevede che i rider vadano assunti come dipendenti, e non siano da considerare lavoratori autonomi: ora deve votare il Parlamento

(Fernando de Dios/Getty Images)
(Fernando de Dios/Getty Images)
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Martedì il governo spagnolo ha approvato un decreto legge che obbligherà le società che si occupano di consegne a domicilio a stipulare contratti da dipendenti e non più da lavoratori autonomi con i fattorini, i cosiddetti rider. Il decreto legge dovrà ora essere approvato anche dal Parlamento spagnolo e, una volta pubblicato nella Gazzetta ufficiale spagnola, le aziende avranno tre mesi di tempo per regolarizzare i contratti dei rider.

La Spagna è il primo paese al mondo in cui è stato deciso per legge che le aziende di consegne a domicilio debbano assumere i rider con contratti da lavoratori dipendenti. La legge approvata dal governo è il risultato di una contrattazione andata avanti per mesi con i sindacati di categoria e i datori di lavoro. «Oggi è un giorno di enorme soddisfazione», ha detto la ministra del Lavoro Yolanda Díaz annunciando l’approvazione del decreto legge. «La Spagna è diventata un punto di riferimento internazionale in questa materia. Sia il mondo che l’Europa ci stanno guardando».

La decisione del governo arriva dopo che lo scorso settembre la Corte Suprema spagnola aveva decretato che aziende come Deliveroo, Glovo e UberEats «non sono semplici intermediarie» tra i clienti e i fattorini che hanno una propria attività, bensì piattaforme che «svolgono un lavoro di coordinamento e organizzazione del servizio».

Nonostante il governo spagnolo e i sindacati abbiano detto che la nuova legge servirà a proteggere i rider, dando loro la sicurezza di un lavoro salariato, molti martedì hanno protestato in diverse città spagnole, sostenendo che rimanere lavoratori autonomi li avvantaggi.

Una protesta dei rider contro la nuova legge, ad Alicante (ANSA/EPA/Morell)

La legge prevede anche una modifica dello statuto dei lavoratori in modo che i lavoratori dipendenti di qualsiasi azienda, e di conseguenza anche i sindacati, abbiano diritto a conoscere gli algoritmi utilizzati per valutare il lavoro o assegnare le mansioni. Díaz ha annunciato anche la creazione di un comitato di esperti che si coordinerà con il governo e studierà il corretto uso dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi nei rapporti di lavoro.