Il presidente del Sud Sudan ha sciolto il Parlamento del paese, come previsto dagli accordi di pace del 2018

Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, durante un incontro a Roma nel 2019 (ANSA/ Angelo Carconi)
Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, durante un incontro a Roma nel 2019 (ANSA/ Angelo Carconi)

Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, ha sciolto il Parlamento locale come previsto dagli accordi di pace firmati nel 2018 per fermare la sanguinosa guerra civile in corso da molti anni nel paese. Per via degli stessi accordi da più di un anno guida un governo di unità nazionale con l’ex leader dei ribelli, Riek Machar.

I 550 membri del nuovo Parlamento non saranno eletti dalla popolazione, per evitare potenziali nuovi squilibri, ma nominati dai singoli partiti politici: in base agli accordi di pace tra governo e ribelli, la maggioranza di loro proverrà del partito di Kiir – il Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese – e circa un quarto dovranno essere del partito di Machar.

Nel Sud Sudan, un paese nato nel 2011, sono in corso da anni combattimenti fra civili armati di diversi gruppi etnici. Nel 2013 era scoppiata una violenta guerra civile dopo che Kiir aveva allontanato Machar dalla vicepresidenza – che deteneva dal 2011 – con l’accusa di tramare un colpo di stato. Il conflitto ha provocato la morte di decine di migliaia di persone e più di 4 milioni di rifugiati.