In India c’è chi dice che il cricket doveva fermarsi

Un grande editore ha interrotto la copertura mediatica delle partite di Indian Premier League, ritenendo che dovrebbe essere sospesa per la situazione epidemiologica

Il giocatore di cricket indiano Kannur Lokesh Rahul durante una partita contro la nazionale inglese al Maharashtra Cricket Association Stadium di Pune, in India, il 26 marzo 2021 (AP Photo/Rafiq Maqbool, La Presse)
Il giocatore di cricket indiano Kannur Lokesh Rahul durante una partita contro la nazionale inglese al Maharashtra Cricket Association Stadium di Pune, in India, il 26 marzo 2021 (AP Photo/Rafiq Maqbool, La Presse)

Domenica la Indian Premier League (IPL), il campionato indiano di cricket, ha annunciato che non sospenderà le sue partite nonostante l’India in questo momento si trovi in difficoltà a causa di una nuova grande ondata di contagi da coronavirus. Per questo l’IPL è stata molto criticata. Tra gli altri anche dall’Express Publications, una delle principali società editoriali indiane, editore dei quotidiani in lingua inglese New Indian Express e Morning Standard, che sono letti soprattutto nel sud del paese. Sulle prime pagine delle edizioni di domenica dei quotidiani è stato pubblicato un editoriale che annuncia la sospensione degli articoli dedicati all’IPL «fino a quando non sarà ristabilita una parvenza di normalità».

Caro lettore,
l’India sta affrontando la fase peggiore della pandemia da coronavirus. Centinaia di migliaia di persone stanno lottando, molte invano, per poter vivere, mentre un sistema sanitario traballante dimostra di non saper rispondere alle sfide poste da un microbo terrificante. (…)

In un momento così tragico, pensiamo sia inappropriato che la festa del cricket vada avanti, all’interno di una bolla protettiva. È una strategia commerciale diventata rozza. Il problema non è il gioco, ma la tempistica. Anche il cricket deve accettare che stiamo attraversando una crisi senza precedenti.

In queste circostanze sospenderemo la copertura della IPL fino a quando non sarà ristabilita una parvenza di normalità. È un piccolo gesto per tenere l’attenzione della nazione focalizzata sulle questioni di vita o di morte. Siamo sicuri che i nostri lettori capiranno. Sono tempi in cui dobbiamo stare uniti, con la stessa determinazione.

Attualmente le partite di cricket della Indian Premier League, che finirà il 30 maggio, si svolgono senza pubblico e con una «robusta bolla biologica», che secondo gli organizzatori le rende sicure. «La IPL fornisce una distrazione davvero necessaria dalla negatività che ci circonda», ha detto un membro del consiglio dirigenziale della lega a Reuters, chiedendo di rimanere anonimo, per motivare la scelta di non interrompere il campionato.

Secondo i più recenti dati giornalieri disponibili, diffusi domenica mattina, nelle precedenti 24 ore l’intera India ha registrato 349mila nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di oltre 16 milioni di casi individuati dall’inizio della pandemia; i morti accertati sono stati più di 192mila, 2.767 solo nell’ultimo giorno. Il territorio di Delhi, quello che comprende la capitale indiana, ha prorogato di una settimana il lockdown già in vigore.

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