Ha senso comprare un forno elettrico per la pizza?

Ne abbiamo provato uno per capire le differenze con il forno di casa e vedere se la pizza viene davvero buona “come al ristorante”

(il Post)
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Negli ultimi tempi, complici i vari lockdown e le velleità di panificazione con cui in molti hanno riempito il tempo a casa, si è diffuso l’interesse per i fornetti elettrici per fare la pizza. Rispetto ai forni normali, sono in grado di raggiungere temperature molto elevate in breve tempo e cuocere una pizza in pochi minuti, in un modo che secondo i produttori ricorda quello del forno a legna.

Al Post abbiamo provato il più venduto su Amazon, il fornetto per pizza di Ariete (86 euro su eBay, 89 su Amazon, 95 su Unieuro e MediaWorld e 100 su ePrice), ma ci sono anche altri modelli molto simili e ugualmente noti, come il G3 Ferrari (120 euro su Amazon e ePrice). Dopo un certo numero di esperimenti, e di pizze mangiate con spirito di sacrificio, ci siamo fatti un’idea del perché ― e del per chi ― possa essere un acquisto interessante.

Com’è fatto e come funziona un forno elettrico per la pizza
Un fornetto per la pizza è uno strumento pensato per riuscire a raggiungere temperature simili a quelle dei forni professionali a legna, che non si riescono ad ottenere con i forni tradizionali. Quello di Ariete ad esempio dice di essere in grado di arrivare fino a 400 gradi dopo una manciata di minuti. La pizza viene cotta su una pietra refrattaria, cioè una lastra resistente ad alte temperature che permette di ottenere cotture a temperature più uniformi e costanti.

Il forno di Ariete è molto semplice da utilizzare: ha solo due manopole, una per impostare la temperatura con valori da 0 a 5 (che è il massimo, circa 400 °C) e un timer con segnale acustico che arriva fino a 30 minuti. In mezzo c’è una spia che si accenderà in fase di riscaldamento e si spegnerà a temperatura raggiunta. Non ci sono pulsanti per l’accensione o lo spegnimento: se l’indicatore della manopola è su zero vuol dire che è spento, e si accende girando la manopola dall’1 in su. Una piccola nota a margine sul timer: chi si è occupato dei test ha preferito comunque impostare un timer sul telefono, perché in quello del fornetto la prima tacca va da zero a 5 minuti, e per tempistiche più brevi l’impostazione è imprecisa.

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Il forno di Ariete è venduto con due palette di legno per aiutare a posizionare la pizza sulla pietra refrattaria, ma non sempre sono comodissime da usare: se con le pizze surgelate o prodotti simili non ci sono problemi (ma si potrebbe anche fare a meno di usarle), con prodotti cucinati da zero molto dipenderà dalla consistenza dell’impasto e da quanto sia in grado di scivolare sul legno. Alcuni, una volta appassionatisi a questo metodo di cottura, scelgono di comprare una pala in acciaio e dicono di trovarsi meglio (circa 20 euro su Amazon).

Se il forno elettrico di Ariete ha il pregio di essere semplicissimo da usare, ha però il difetto di essere abbastanza ingombrante (qui le specifiche) e di non avere grandi pregi estetici: a meno che non cuciniate pizza molto spesso, è improbabile che vogliate tenerlo esposto sul piano della cucina e, se dovesse starci, occuperà un bel po’ di spazio anche nei pensili o nelle credenze. Un’altra cosa da tenere in considerazione è che, come indicato nelle istruzioni, il fornetto va usato su un piano di lavoro che non si rovini ad alte temperature. Una volta utilizzato, l’interno del forno si può pulire eliminando i residui di cibo con una spatola: la pietra refrattaria si scurirà e si macchierà, ma è normale. L’esterno si può pulire con un panno umido quando il fornetto non è più caldo ed è staccato dalla corrente.

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I nostri test
Abbiamo provato a cucinare diverse pizze e a confrontare i risultati dello stesso impasto cotto con un forno classico ventilato e con il fornetto di Ariete. In particolare abbiamo cotto due pizze surgelate – una in forno tradizionale e una nel forno Ariete –, due pizze con impasto preparato in casa (idem) e una pizza con un metodo ibrido (ci arriviamo).
In tutti i casi la cottura nel forno elettrico di Ariete è stata più soddisfacente: è più veloce, cuoce meglio la base della pizza e dà un aspetto più “da pizzeria” alla pietanza.

Se per qualche motivo sarete interessati a ripetere l’esperimento, sappiate che il forno elettrico di Ariete e quello di casa tradizionale difficilmente possono stare accesi contemporaneamente, almeno in fase di riscaldamento (che è quando consuma più energia), perché la potenza complessiva supera quella standard di 3 kilowatt.

La prima cosa da fare è portare il forno di Ariete a temperatura attaccandolo a una presa: per arrivare al massimo livello (il 5, circa 400 °C) ci sono voluti 12 minuti. Per arrivare alla massima temperatura del forno ventilato di chi si è occupato dei test, 250 °C, ci sono voluti circa 10 minuti.

Pizze surgelate
Per cuocere una pizza surgelata in forno tradizionale ventilato a 220 °C, seguendo le istruzioni del produttore, ci sono voluti circa 11 minuti. Nel forno elettrico sono bastati meno di quattro minuti: inizialmente la pizza è stata scaldata per tre minuti al livello 3, ma si è deciso di proseguire ancora per poco meno di un minuto aumentando la temperatura al livello 4.
Tra le due pizze le differenze si notavano soprattutto nella cottura della base, che in quella cotta nel forno Ariete era più croccante, meno “cartonata”, e anche dei condimenti, che in questo caso risultavano molto meno secchi.

A sinistra la pizza surgelata cotta in forno, a destra quella nel forno di Ariete (il Post)

Pizze fatte in casa
Per le pizze fatte in casa bisogna tenere a mente che serve un impasto della giusta consistenza per riuscire a farlo scivolare dalla pala alla pietra refrattaria senza esagerare con la farina. Quelle provate dal Post erano panetti lievitati per 24h secondo la ricetta di uno di quelli che nell’ultimo anno si sono appassionati alla cucina pizzaiola.

Abbiamo cotto un primo panetto di pizza in forno ventilato a 230 °C, lasciando scaldare all’interno del forno la teglia su cui mettere la pizza per circa cinque minuti. Il tempo di cottura è stato di 15-20 minuti.

Nel forno Ariete abbiamo cotto la pizza sulla pietra refrattaria per 4 minuti al livello 4, che secondo la temperatura rilevata in quel momento da un termometro laser era a circa 380 gradi. Il termometro non è in dotazione con il forno, ma, come la pala, rientra tra gli attrezzi che potreste desiderare se vi appassionerete a questo metodo di cottura, come capitato a una delle persone che facevano parte della squadra di valutazione per questi test (sempre la stessa, che da un anno impasta la pizza settimanalmente). Su Amazon si trova a circa 19 euro.

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Abbiamo poi provato un terzo metodo per cercare di cuocere la base della pizza emulando la consistenza che si ottiene con il forno di Ariete, ma senza usare il forno di Ariete: abbiamo scaldato per qualche minuto l’impasto su una padella calda (di nuovo, grazie al termometro, sappiamo che aveva una temperatura di circa 230 °C) e poi abbiamo finito la cottura in forno per una decina di minuti.

Anche in questa seconda tornata di pizze la giuria ha preferito il risultato del forno Ariete. Come nel caso delle surgelate, i condimenti rimangono più liquidi e la cottura della pasta migliore. L’esperienza ha anche insegnato che bisogna ricordarsi delle alte temperature del forno quando si condisce la base: come si vede bene dalla foto, le acciughe del Cantabrico che erano state messe prima della cottura si sono sciolte completamente. La terza opzione, padella + forno, è una valida alternativa che sta nel mezzo. Sempre osservando l’immagine qui sotto, si può notare come la cottura nel forno Ariete (da perfezionare, era il primo tentativo) dia quell’effetto bruciacchiato tipico delle pizze in pizzeria.

La pizza cotta in forno, quella nel forno di Ariete, e quella in padella + forno (il Post)

Per concludere
Il fornetto di Ariete può essere interessante per chi cucina spesso pizze in casa e vuole ridurre i tempi di cottura avvicinandosi a risultati da pizzeria. Ma anche a chi vuole fare un regalo che rientri nella categoria di “elettrodomestici che fanno quello che altri elettrodomestici fanno già ma lo fanno meglio e prima”.

Le istruzioni indicano che può essere usato anche per cucinare e scaldare altri cibi oltre alla pizza, che però è quello per cui è stato pensato e testato in questa occasione. Per quanto riguarda l’utilizzo solo per riscaldare cibo è sicuramente un’opzione valida nel momento in cui il forno sia già caldo o si voglia dare una ripassata a cose cotte in precedenza, ma a meno che non ci sia questa premessa non ci sembra conveniente rispetto al forno tradizionale o al microonde.

Un ultimo appunto: nel forno Ariete si può cuocere solo una pizza per volta e di dimensioni medie, a differenza del forno tradizionale, in cui volendo si possono inserire più teglie e di dimensioni maggiori. Un aspetto da tenere a mente se si è una famiglia numerosa o per quando si potrà tornare ad avere un certo numero di ospiti a casa.

Per chi è interessato a fare l’acquisto online, il fornetto di Ariete si trova su tutti i maggiori e-commerce di elettrodomestici: costa 86 euro su eBay, 89 su  Amazon, 95 su Unieuro e MediaWorld e 100 su e ePrice.

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.