Cos’è Discord

L'app famosa tra gli appassionati di videogiochi sta diventando un servizio di comunicazione molto apprezzato, e interessa a Microsoft

L'icona di Discord (Fabian Sommer/dpa)
L'icona di Discord (Fabian Sommer/dpa)

Alla fine di marzo i giornali americani hanno scritto che Microsoft avrebbe avviato negoziati per comprare Discord, un’app di chat e videochiamate inizialmente celebre tra gli appassionati di videogiochi, diventata molto popolare negli ultimi mesi anche a causa delle restrizioni imposte in buona parte del mondo dalla pandemia da coronavirus. Discord è una delle app con maggior potenziale di crescita attualmente sul mercato, e secondo il Wall Street Journal, che ha dato la notizia dei negoziati per primo, Microsoft sarebbe disposto a comprarla per più di 10 miliardi di dollari.

Nata come app di comunicazione per gli appassionati di videogiochi, da oltre un anno Discord è diventata piuttosto popolare anche in altri ambiti. Poiché consente di gestire grandi gruppi di persone e permette di passare in maniera piuttosto fluida dalle chat scritte alle chiamate alle videochiamate, molte persone l’hanno adottata per rimanere in contatto con i propri cari o per organizzare varie attività da remoto come le lezioni online, le comunicazioni in famiglia o tra gruppi di amici, i club del libro, i gruppi di studio e così via.

Discord è stata fondata nel 2015 da Jason Citron and Stan Vishnevskiy, e nel corso del 2020 ha quasi triplicato le sue entrate (da 45 milioni di dollari nel 2019 a 130 nel 2020), ha aumentato molto i suoi utenti attivi mensilmente, che oggi sono più di 140 milioni, e ha raddoppiato il suo valore commerciale, che lo scorso dicembre è passato a 7 miliardi di dollari dopo un grosso investimento da parte di diversi importanti fondi americani.

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L’app è nata in maniera molto esplicita come servizio per consentire agli appassionati di videogiochi di comunicare online mentre giocano, tramite chat, chiamata e videochiamata. Più o meno tutte le grandi piattaforme di videogiochi hanno i loro sistemi di comunicazione interni, ma Discord funziona con tutte: può essere integrato a Xbox e Playstation, oltre che ovviamente a PC e Mac. Discord è anche molto usata dai giocatori che trasmettono le loro partite in streaming, per comunicare tra loro mentre giocano, per comunicare con gli spettatori e per consentire ai fan di comunicare e chattare tra loro.

Le comunità degli appassionati di videogiochi sono ancora di gran lunga le più numerose su Discord, ma le caratteristiche dell’app si prestano molto bene anche a moltissimi altri usi, e questo ha favorito il forte aumento della sua popolarità. Chi è già utente di altre app per la comunicazione, come per esempio Slack, molto usata in ambito lavorativo, potrebbe trovare una certa familiarità.

Le conversazioni su Discord si fanno all’interno di “server”, che è il nome con cui l’app definisce i gruppi di utenti. Possono esserci server di pubblico accesso e molto frequentati, per esempio quelli dedicati ai videogiochi famosi come Minecraft e Fortnite, che hanno centinaia di migliaia di utenti, e server privati, a cui si accede soltanto su invito, e con pochissimi utenti selezionati dal moderatore. Tutti gli utenti di Discord possono creare i propri server: per esempio un utente può creare un server privato per comunicare con i membri della propria famiglia e uno pubblico in cui accogliere estranei per discutere di sport, libri o musica.

All’interno dei server, la discussione si può dividere in “canali”. Per esempio, nel server dedicato alle comunicazioni di famiglia si può creare un canale per le chiacchiere, uno per la condivisione di foto, uno per gestire gli appuntamenti e uno per decidere cosa mangiare a cena. In ciascun canale la comunicazione può essere scritta (ogni canale è dunque una chat separata all’interno dello stesso server) oppure vocale o tramite video.

Esistono poi ovviamente anche le chat private, in cui si può scrivere o parlare privatamente con una singola persona, o con un gruppetto.

Grazie a questa struttura che consente di coordinare anche gruppi numerosi e complessi, Discord è stata adottata da tantissime persone per tenersi in contatto con i propri cari o per organizzare attività online, specialmente in quest’ultimo anno di pandemia. Il New York Times, per esempio, ha raccontato come sia piuttosto usata per i club del libro a distanza, perché consente di dedicare una discussione separata a ogni libro trattato dai partecipanti del club, sia in forma scritta sia in forma audio.

Nel corso degli ultimi mesi, inoltre, Discord è stata molto usata dagli investitori in borsa amatoriali. Per esempio gli investitori che si riuniscono nel canale Reddit WallStreetBets, e che hanno contribuito all’inizio dell’anno a notevoli sconvolgimenti sui mercati finanziari, avevano anche un server Discord affollatissimo, che usavano per la comunicazione in tempo reale (Discord chiuse il server alla fine di gennaio per “hate speech”).

Altri utilizzi piuttosto comuni sono le lezioni online, soprattutto quelle private, o i gruppi di studio. Discord è anche molto usata per organizzare giochi di società a distanza, grazie all’integrazione con le app ludiche.

Moltissimi youtuber e influencer hanno aperto un server Discord per rimanere in contatto con i loro fan, e lo stesso hanno fatto alcune aziende: la squadra di basket NBA dei Sacramento Kings, per esempio, lo scorso novembre è diventata la prima squadra professionistica statunitense ad aprire un server Discord ufficiale per consentire ai tifosi di comunicare tra loro e con la squadra.

Discord ci ha messo molto tempo a diventare così popolare ed è stato necessario parecchio lavoro per attrarre un pubblico così vario. Inizialmente, infatti, il pubblico dell’app era molto di nicchia e pieno di estremisti, tanto che per un periodo Discord fu associata al suprematismo bianco statunitense. La prima volta che i media si occuparono intensamente dell’app fu nel 2017, quando suprematisti e neonazisti la usarono per organizzare la manifestazione razzista e antisemita di Charlottesville, in Virginia.

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Dopo Charlottesville, Discord lavorò molto intensamente per eliminare i server più pericolosi ed estremisti e cacciare dalla piattaforma gli utenti più dannosi. Gradualmente, l’app è riuscita a far dimenticare gran parte della sua pessima fama, anche se i problemi di moderazione sono ancora piuttosto seri e frequenti: due settimane fa Discord ha fatto sapere di aver chiuso più di 2.000 server con contenuti violenti o estremisti negli ultimi sei mesi del 2020, ma in generale la quantità di contenuti impropri o che incitano all’odio in alcuni server è ancora elevata.

L’app è rimasta molto popolare tra gli appassionati di videogiochi, ma durante l’ultimo anno i suoi fondatori hanno capito che c’era l’opportunità di espandere molto la platea degli utilizzatori. A giugno dell’anno scorso, Jason Citron ha pubblicato un post in cui annunciava che il nuovo motto di Discord sarebbe stato “Your place to talk”, il tuo posto per chiacchierare, e in cui, pur non disconoscendo le origini dell’app come un servizio legato al mondo dei videogiochi, spiegava che Discord è cresciuta fino a diventare un’app di comunicazione usata per moltissimi altri ambiti che spesso con i videogiochi non hanno niente a che fare.

Secondo molti analisti, è questa la ragione per cui Microsoft è interessato a Discord. L’app ha una forte base di utenti appassionati di videogiochi a cui Microsoft, che produce l’Xbox, è chiaramente interessato, ma ha anche le potenzialità di trasformarsi in un servizio di massa, in parte social network e in parte app per comunicare.

Discord è diversa dalle app di chat come WhatsApp e Telegram perché è molto più complessa e strutturata e consente di avere accesso a comunità di sconosciuti, ma è diversa anche dai social network come Instagram e TikTok perché è tutta basata sulla comunicazione diretta, non ha una bacheca da scorrere e non ha un algoritmo che seleziona i contenuti da mostrare agli utenti.

Anche il modello di business di Discord è interessante: il servizio è gratuito, e non si affida alla pubblicità ma alla vendita di abbonamenti mensili o annuali che consentono agli utenti di ottenere alcune funzionalità in più, tra cui videochiamate ad alta definizione e la possibilità di condividere file di grandi dimensioni (la versione gratuita consente la condivisione di file da 8 megabyte ciascuno, l’abbonamento più costoso consente di caricare file da 100 mega). Inoltre l’abbonamento mette a disposizione due “Server boost”, che servono a “potenziare” un server. Quando un server riceve abbastanza potenziamenti, tutti gli utenti che vi partecipano ricevono dei benefit, come per esempio emoji personalizzate e chiamate ad alta definizione.

Di solito i “Server boost” sono usati dagli utenti per i server a cui sono più affezionati, come regalo alla comunità a cui appartengono, e si possono anche comprare singolarmente.

Questo modello di business interessa molto agli investitori, perché buona parte dei problemi dei social network tradizionali deriva dalla necessità di aumentare la visualizzazione di pubblicità, mentre al contrario le app di chat fanno fatica a trovare fonti di reddito: WhatsApp, per esempio, sta sperimentando diversi modi per ottenere delle entrate, ma per ora con scarso successo. Pur avendo aumentato di molto le sue entrate, anche Discord non è ancora riuscita a ottenere profitti e spende più soldi di quanti ne incassi.