Da dove viene la Pasquetta

Dai Vangeli - per via di un angelo, quello del "Lunedì dell'Angelo" - anche se poi non era davvero lunedì

"Le tre Marie al Santo Sepolcro", di Annibale Carracci, Ermitage, San Pietroburgo, Russia
(Wikipedia)
"Le tre Marie al Santo Sepolcro", di Annibale Carracci, Ermitage, San Pietroburgo, Russia (Wikipedia)

Pasquetta è il nome con cui in Italia si indica la giornata del lunedì dopo la domenica di Pasqua: è un giorno di festa, come in molti altri posti del mondo, anche se per definirlo ci sono denominazioni e tradizioni differenti.

In Italia è chiamato “Lunedì dell’Angelo” (anche se poi non era davvero lunedì), per via dell’episodio dei Vangeli in cui un angelo – due, per Luca – annunciò la resurrezione di Gesù a Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e a Salomé, che andarono al sepolcro di Gesù e lo trovarono vuoto.

«Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto»
(Vangelo di Matteo)

L’annuncio dell’angelo e la visita al sepolcro avvennero per i Vangeli nel giorno dopo Pasqua, che era però la Pasqua ebraica, di sabato. Successivamente, con l’adozione della domenica come giorno di Pasqua cristiana (fissata dal Concilio di Nicea, nel 325), l’apparizione dell’Angelo venne a sua volta collocata di lunedì.

La Pasquetta non è una cosiddetta “festa di precetto” per la liturgia cattolica. Come festa civile in Italia è stata introdotta nel Dopoguerra, per allungare di un giorno il riposo festivo pasquale: e il nome di “Pasquetta” ha la stessa ragione. È, come la Pasqua, una “festa mobile”: non cade ogni anno nello stesso giorno del calendario, ma un lunedì diverso, definito dalla data dell’equinozio primaverile e dalle fasi lunari.

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